Il Sindaco di New York Eric Adams continua a chiedere a gran voce l’aiuto tempestivo del Governo federale per fronteggiare l’emergenza migranti e ha ribadito che la crisi legata alla presenza dei richiedenti asilo potrebbe costare alla città circa 12 miliardi di dollari entro i prossimi tre anni. Il primo cittadino ha spiegato come, nel corso dell’ultimo anno, “sono arrivati circa centomila immigrati in cerca di una nuova vita. Ci troviamo nel pieno di una crisi senza precedenti. New York ha gestito questo problema quasi esclusivamente da sola, grazie al duro lavoro del governo cittadino e all’impegno delle comunità locali. Questa, però, è una crisi nazionale, che avrebbe avuto bisogno di una risposta nazionale fin dal primo giorno. Nonostante i nostri sforzi, stiamo per esaurire le risorse”.
Forniti cibo e alloggi
“Ci siamo attivati per fornire cibo, alloggi, vestiti, assistenza sanitaria ed assistenza legale a coloro che ne avevano bisogno. Ora, però, abbiamo superato di gran lunga i nostri limiti. Mediamente, spendiamo circa 383 dollari al giorno per ogni famiglia. Con 57.000 persone affidate alle nostre cure, la nostra spesa quotidiana ammonta ad oltre 9 milioni di dollari, mentre quella mensile tocca quota 300 milioni. Se non riceveremo un supporto adeguato da parte del governo, quest’anno spenderemo 4.7 miliardi. Una cifra che continuerà ad aumentare negli anni”, ha aggiunto Adams.
Stato di emergenza
“La città sta esaurendo i soldi, gli spazi ed il personale per fornire le cure necessarie ai richiedenti asilo. I partner statali e federali hanno ascoltato le nostre grida e mostrato sostegno, ma ora occorre uno sforzo in più per poter gestire la situazione. Abbiamo bisogno di un maggior aiuto da parte degli altri comuni dello Stato, di autorizzazioni al lavoro e di importanti investimenti. Occorre, inoltre, proclamare lo stato di emergenza, per gestire la crisi alla frontiera. Se non otterremo questo sostegno, i newyorkesi rimarranno con un conto di 12 miliardi da pagare, maturato in 3 anni. Tenderemo sempre una mano a chi ha bisogno di aiuto, ma è giunto il momento che anche altri facciano lo stesso”, ha concluso.