domenica, 17 Novembre, 2024
Attualità

Analisi delle Camere di Commercio, 160mila gli imprenditori ambulanti in Italia

Da un’analisi condotta da Unioncamere e InfoCamere, basata sul Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, emerge che un operatore del commercio su cinque in Italia è un ambulante. Con oltre 160mila imprese, il commercio ambulante rappresenta una componente strutturale di grande valore economico e sociale. Questo importante settore, infatti, si rivela ottimale per le scelte del consumatore che acquista la combinazione di beni preferita tra quelle che può permettersi di acquistare. La mappa del commercio ambulante rileva che, su tutto il territorio nazionale, sono 151 mila le ‘bancarelle’, pari al 95% del totale, gestite da micro-imprese individuali ed oltre la metà di queste, mostra l’analisi, il 56,8% è gestita da stranieri. Il commercio ambulante si palesa dunque come un tipo di attività particolarmente adatto a rispondere alle esigenze delle diverse realtà locali e uno strumento che crea un legame stretto con il territorio, contribuendo alla vitalità economica delle comunità locali. L’analisi eseguita sul commercio ambulante sottolinea inoltre una distribuzione molto polverizzata con una concentrazione che supera le 500 realtà in meno di 30 comuni italiani. Un fenomeno, quest’ultimo, comunque di grande rilievo per i territori interessati visto che le 47mila imprese individuali ambulanti rappresentano il 31% di tutte le aziende del settore. In questa graduatoria che si basa sul Registro delle Imprese primeggia San Nicola la Strada in provincia di Caserta, dove tre quarti di tutte le imprese commerciali sono ambulanti; a seguire troviamo San Giuseppe Vesuviano (Napoli) con il 73,4% e Castel Volturno (Caserta) con una quota del 72,4%. Altri comuni con una percentuale superiore al 50% includono Lecce (62,8%), Agrigento (58,2%), Lamezia Terme (55,7%), Cagliari (51,9%) e Afragola in provincia di Napoli con il 50,8%. Il commercio ambulante presenta spesso una forte concentrazione di imprese di una specifica nazionalità. Come si evince dall’analisi, a San Nicola la Strada l’86,4% degli imprenditori ambulanti proviene dal Senegal, mentre a Lamezia Terme il 64% ha origini marocchine e a Castel Volturno la comunità più rappresentata è quella nigeriana (59,1%). Tra i paesi di provenienza degli imprenditori ambulanti stranieri, il Marocco presenta il maggior numero di imprenditori (30mila), che costituiscono quasi il 35% degli stranieri nel settore a livello nazionale. Seguono il Senegal e il Bangladesh con 12mila imprese. Oltre alla presenza straniera, nel nostro Paese il commercio ambulante registra fortissime concentrazioni di operatori italiani. Ad Andria, il 98,3% delle bancarelle è infatti italiano, nella provincia di Bari è pari al 78,5%, seguono la città di Enna (76,8%), Avellino (69,6%) e Padova (67,4%). In Italia la vendita mobile presenta una forte concentrazione territoriale con tre regioni che si distinguono per il numero elevato di ambulanti, rappresentando quasi il 40% del totale delle attività commerciali di questo tipo. La Campania è in testa con oltre 25mila realtà (il 16,9% delle imprese di ambulanti), seguita dalla Sicilia (17.701 imprese registrate, 11,7% del totale) e dalla Lombardia (15.696, pari al 10,3%). Una ulteriore analisi riguardante l’incidenza del comparto ambulante sul totale del commercio al dettaglio rileva che la capofila, in questo caso, è la Regione Sardegna dove oltre un terzo delle imprese, il 34,2%, è in sede mobile; seguono la Toscana e la Calabria rispettivamente con il 33,95% e il 33,8%. Per quanto riguarda i settori, ben 90.195 attività, pari al 54,9% del totale, si divide tra abbigliamento (37%) e alimentare (19,3%), in particolare prevalgono i prodotti ortofrutticoli. A tal proposito, la vendita alimentare mobile rappresenterebbe anche un’opportunità per i consumatori di acquistare ortofrutta di qualità, proveniente dai produttori locali. Infine, la categoria ‘altri prodotti’ come fiori, cosmetici, detersivi e bigiotteria occupa il 40% delle attività mobili.

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