venerdì, 18 Ottobre, 2024
Ambiente

Nasa: “Il colore degli oceani sta cambiando”

Tra il 2002 e il 2022 il satellite Modis-Aqua della Nasa ha registrato un graduale passaggio delle tonalità degli oceani, con un mutamento da color blu a tonalità principalmente verdi, che si è verificato in più della metà delle acque oceaniche globali. Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer, dispositivo a bordo del satellite della Nasa Aqua, è uno spettro-radiometro capace di ‘percepire’ tramite un sensore le alterazioni cromatiche che l’occhio umano non riesce a differenziare. Il ricercatore scientifico B.B. Cael, in collaborazione con il National Oceanography Centre nel Regno Unito, ha analizzato i dati forniti dalla Nasa formulando l’ipotesi che il fenomeno della colorazione verde sia indice di cambiamento negli ecosistemi marini causato dal mutamento climatico.

Analisi statistiche

Nel dettaglio, il team ha compiuto analisi statistiche sui sette colori misurati dal satellite (dal 2002 al 2022) distinguendo le alterazioni naturali, che si vedevano di anno in anno, dai cambiamenti più a lungo termine, registrabili nell’arco di 20 anni. A conclusione dello studio per gli scienziati è emersa con chiarezza una ‘trasformazione’ dei colori che andava al di là della normale variabilità cromatica della superficie oceanica. Per i ricercatori, l’aumento delle temperature dovuto alle attività antropiche sta innescando un aumento della popolazione di fitoplancton sul 56% della superficie marina globale, un’area più vasta dell’intera superficie occupata dalle terre emerse e in particolare nelle regioni lungo la fascia tropicale.

Riscaldamento globale

Non è ancora possibile stabilire come il cambio di colore degli oceani indotto dal riscaldamento globale stia influendo sugli ecosistemi marini, tuttavia, il gruppo di ricerca ritiene molto probabile che tali alterazioni di colore siano correlate dunque al fitoplancton, l’insieme di organismi fotosintetici (soprattutto cianobatteri e alghe unicellulari) che vivono negli oceani entro i primi 100 metri di profondità. Questi organismi rivestono un ruolo fondamentale nella produzione di una significativa quantità di ossigeno che respiriamo e nella stabilizzazione dell’atmosfera. Lo studio di B.B. Cael sui dati Nasa intende mostrare come gli effetti del cambiamento climatico siano evidenti nell’ecosistema microbico degli oceani e dei mari di superficie mettendo in luce che i mutamenti di colore degli oceani indicano la presenza di una criticità seria e che una variazione di colore potrebbe riflettere modifiche nell’equilibrio dei suoi ecosistemi. Secondo il team di ricercatori l’intensità del blu potrebbe essere un indicatore di minor presenza di vita, mentre tonalità più verdi potrebbero suggerire una maggiore attività del fitoplancton.

Livelli di clorofilla

Tuttavia, è importante sottolineare che il colore dell’oceano è soggetto anche a cambiamenti non legati a fenomeni climatici. Ci sono diverse ragioni per queste variazioni, tra cui i livelli di clorofilla in superficie che possono oscillare notevolmente da un anno all’altro, rendendo complicato distinguere se il passaggio dal blu al verde sia correlato al cambiamento climatico o meno. Gli scienziati ritengono che potrebbero essere necessari fino a 40 anni di monitoraggio del colore dell’oceano per rilevare eventuali tendenze assodate. Al fine di approfondire la comprensione dei cambiamenti di colore dell’oceano, il prossimo gennaio 2024 è previsto il lancio di una missione chiamata ‘Pace’ da parte della Nasa finalizzata a fornire dati più accurati e approfonditi tramite monitoraggio del plancton, delle particelle di aerosol negli oceani, delle nuvole e dell’intero ecosistema oceanico.

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