La società di autotrasporti ʼYellowʼ ha dichiarato bancarotta dopo anni di lotte finanziarie e aumento del debito, segnando un cambiamento significativo per l’industria dei trasporti e gli spedizionieri statunitensi. Il fallimento arriva appena tre anni dopo che la società aveva ricevuto, dal governo federale, 700 milioni di dollari in prestiti durante la pandemia. Da tempo la ʼYellowʼ era in difficoltà finanziaria. Gli analisti del settore indicavano una cattiva gestione delle decisioni strategiche risalenti a decenni prima. Storicamente la società offriva i prezzi più bassi del settore. Ora i suoi ex clienti e spedizionieri dovranno affrontare un aumento dei costi legato al passaggio dell’attività ai concorrenti, tra cui FedEx o ABF Freight. “È con profonda delusione che ʼYellowʼ annuncia la chiusura dopo quasi cento anni di attività – ha dichiarato il CEO Darren Hawkins -. Per generazioni, Yellow ha fornito a centinaia di migliaia di americani lavori solidi e ben pagati e carriere appaganti”.
Fallimento annunciato
L’azienda con sede a Nashville, nel Tennessee, aveva 30.000 dipendenti in tutto il Paese. Il Wall Street Journal e FreightWaves avevano riferito già alla fine di luglio l’imminenza del fallimento, rilevando che i clienti avevano già iniziato a lasciare il vettore in gran numero e che la società aveva interrotto i ritiri delle merci. La società aveva accumulato perdite pesanti nel corso degli anni: aveva un debito in essere di circa 1,5 miliardi di dollari. Di questi ben 729,2 milioni erano dovuti al governo federale.