domenica, 17 Novembre, 2024
Esteri

I conservatori inglesi cercano consensi opponendosi alle politiche rispettose dell’ambiente

In posa all’interno di un’auto un tempo appartenuta all’icona conservatrice Margaret Thatcher, il Primo Ministro britannico Rishi Sunak ha spiegato la sua opposizione a una serie di politiche rispettose dell’ambiente. Il premier ha spiegato, su Twitter, quanto siano importanti le auto per le famiglie al fine di vivere la propria vita, a differenza del partito laburista di opposizione “anti-automobilista” del Paese. Il governo conservatore ha annunciato una revisione delle misure “anti-auto” volte a migliorare la qualità dell’aria e ridurre il traffico, nonché una massiccia espansione delle licenze di perforazione di petrolio e gas nel Mare del Nord britannico. Il Primo Ministro afferma che il Regno Unito può fare tutto questo e raggiungere, in ogni caso, emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050. Ma è stata una svolta improvvisa in una nazione in cui c’è stato un ampio consenso politico sulla politica verde. Gli esperti hanno affermato che potrebbe essere solo l’inizio di un cambiamento più ampio in cui i partiti di Destra vedono l’opposizione alle politiche verdi come un’opportunità per ottenere voti. Sostenuto da una vittoria a sorpresa dei conservatori alle elezioni locali, il mese scorso, grazie a una politica in cui il partito ha sottolineato questa opposizione, Sunak ha corteggiato gli elettori abbracciando un movimento di protesta che vede l’uso dell’auto come un attacco alle libertà personali.

Disordini politici

La mossa arriva mentre diversi paesi europei affrontano disordini politici su questioni ambientali. I Paesi Bassi hanno visto il Movimento contadino-cittadino diventare un partito politico di primo piano quest’anno, grazie alla sua feroce opposizione ai piani del governo di ridurre o chiudere migliaia di aziende agricole, mentre il governo populista di Destra della Polonia ha criticato gli obiettivi di energia rinnovabile dell’Unione europea, che impegnano i suoi 27 Stati membri a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. “Quello che stiamo vedendo – ha detto Tim Bale, professore di Politica alla Queen Mary University di Londra – è un partito di Centrodestra che, come con l’immigrazione, inizia ad assumere alcune delle retoriche dei partiti populisti che si presentano molto spesso come amici dell’automobilista e sostenere che tutte queste preoccupazioni ambientali sono esagerate”.

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