Il governo e i rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale insieme per combattere l’inflazione. Siglato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy un accordo trimestrale che avrà dal 1° ottobre al 31 dicembre l’obiettivo di calmierare il carrello della spesa (sui prodotti di più largo e generale consumo, come pane, pasta e latte), accelerando il processo di rientro dell’inflazione che secondo i dati Ocse comunque nell’ultimo mese è scesa dal 7,6% al 6,4%, con un calo di 1,2 punti percentuali: “Un trend consolidato proprio grazie all’effetto del costante monitoraggio dei prezzi effettuato dal Mimit, con i nuovi poteri conferiti dal decreto trasparenza di gennaio, e anche all’impegno già in atto della filiera della distribuzione e del commercio, che in questi mesi ha svolto un ruolo importante nel contenimento dei prezzi e nella tutela del potere di acquisto delle famiglie”, le parole del Ministro Adolfo Urso, che si è detto convinto di poter dare un definitivo colpo all’inflazione riconducendola a livelli naturali.
Le modalità del ‘trimestre anti-inflazione’
Ma nello specifico, in cosa consiste questa intesa? Entro il 10 settembre saranno definite da Ministero e associazioni tutte le modalità del ‘trimestre anti-inflazione’. All’interno dell’accordo rientreranno anche beni primari non alimentari (come per esempio i prodotti per l’infanzia): saranno applicati prezzi fissi, attività promozionali e scontistiche. Federdistribuzione, Ancc-Coop, Ancd Conad, Confcommercio, Federazione italiana esercenti settore Alimentare, Federfarma, AssoFarm, Federazione farmacisti e disabilità, il Movimento nazionale liberi farmacisti, le Parafarmacie italiane, la Federazione nazionale parafarmacie italiane e l’Unione nazionale farmacisti titolari di sola parafarmacia sono le associazioni che hanno sottoscritto l’accordo con il Mimit che poi precisa che l’industria alimentare e dei beni di consumo non è stata disponibile a firmare l’intesa.
Il protocollo è piaciuto poco (eufemismo) al Presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona che ha parlato di “sceneggiata”, aggiungendo che secondo lui il tutto si riduce a una operazione di marketing e di facciata fatta dal Ministro Urso “solo per poter dire agli italiani, attraverso spot su tutti i canali media, di essere intervenuto contro ‘’inflazione, ma che è priva di qualunque impegno concreto e di effetti reali per le tasche degli italiani”. Per Dona per prima cosa bisogna intervenire sulle bollette di luce e gas che vanno abbassate per il bene di famiglie e imprese.
La produzione industriale di giugno
Rimanendo in tema economico, i dati comunicati dall’Istat sulla produzione industriale di giugno parlano di un aumento dello 0,5% rispetto a maggio (spinta soprattutto dal turismo estivo) e un calo dello 0,8% rispetto a giugno 2022” (spinta soprattutto dal turismo estivo) e un calo dello 0,8% rispetto a giugno 2022. Nella media del secondo trimestre il livello della produzione diminuisce dell’1,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Diminuisce l’indice della produzione dei beni di consumo sia su base congiunturale (-0,1%) sia tendenziale (-2,3%). Per l’energia si registra un lieve aumento su base congiunturale (+0,3%) e un calo marcato su base tendenziale (-9,4%).