Attuare Progetti e riforme del Pnrr, evitare il surriscaldamento del clima sociale, predisporre una Legge di Bilancio coraggiosa e non elettorale. Si può. Basta volerlo e volare alto.
In Italia gli occupati sono 23 milioni e 590 mila. Calano i disoccupati, al minimo storico dal 2009, il 7,4%, la media dell’Eurozona è del 6,4%.Aumenta al 61,5% il tasso di occupazione. Diminuisce un po’-ma resta ancora alta -la disoccupazione giovanile. Nel complesso sono dati confortanti ,in contrasto con quelli di ieri che segnalano un -0,3% della produzione industriale.
Insomma l’economia italiana beneficia ancora del rimbalzo post-Covid, ha retto abbastanza bene all’aggressione dell’inflazione che è scesa al 6%, comincia a sentire un po’ di affanno per la contrazione della domanda interna dovuta sia all’aumento dei prezzi che ai rialzi dei tassi che hanno fatto salire gli interessi su mutui e prestiti.
Non è il caso di stracciarsi le vesti e neanche di stappare champagne. Ma si può guardare con relativa serenità ai prossimi mesi a condizione che non si commettano errori.
Il primo da evitare è non realizzare appieno il Pnrr sia per quando riguarda i progetti da mettere a terra sia, soprattutto, per le numerose riforme strutturali che abbiamo concordato con l’Europa e che hanno effetti durevoli. Il Governo dovrà concentrarsi molto su queste riforme sapendo bene che alcune possono non essere simpatiche: ma avendo 4 anni davanti sicuramente la maggioranza potrà vederne i frutti e incassarne il relativo bonus elettorale se le cose funzioneranno meglio.
Il secondo errore da evitare è il surriscaldamento del clima sociale. Il Governo deve guardare con attenzione ai segnali di malessere che emergono. Non tanto per la fine del reddito di cittadinanza che riguarda un numero limitato di famiglie quanto per i vasti strati sociali che vivono in condizioni di povertà assoluta(quasi due milioni di famiglie) e per lo scarso potere d’acquisto anche di molti occupati con contratti scaduti e salari indecenti.
Il terzo errore da evitare è impostare una Legge di Bilancio basata su mance e mancette, dilatando ulteriormente la spesa pubblica improduttiva invece di puntare agli investimenti a sostenere l’ec0nomia portante e innovativa del Paese.
La prossima Legge di Bilancio non deve essere scritta pensando alle elezioni europee che si terranno a maggio ma guardando alla stabilizzazione della ripresa che, dopo qualche incertezza, nel 2024 potrà riprendere se spenderemo bene i soldi del Pnrr e faremo le riforme chieste dall’Europa. Si può fare. Basta volerlo e volare alto.