Papa Francesco è volato a Lisbona, in Portogallo, per partecipare alla 37° Giornata Mondiale della Gioventù, alla quale non avrebbe mai rinunciato, a costo di saltare qualche impegno importante nei giorni precedenti, come la commemorazione di Padre Dall’Oglio, per risparmiare le forze, perché a qualcuno di quei giovani questo evento potrebbe addirittura cambiare la vita. Dopo la pandemia, la guerra. Bisogna, quindi, essere sempre pronti a reagire, come fece Maria subito dopo la chiamata. A questo allude il tema della Giornata di quest’anno: “Maria si alzò e andò in fretta”, tratto dal Vangelo di Luca. La Vergine, dopo la Visitazione, corre a casa di sua cugina Elisabetta per aiutarla in seguito all’Annunciazione. Si mette immediatamente in cammino per servire e aiutare gli altri, aprendo “la strada della prossimità e dell’incontro”, dice Francesco, quella che va insegnata nuovamente ai giovani, che hanno conosciuto le restrizioni della pandemia e che il Pontefice esorta a non rimare in coda alla storia, ma a essere protagonisti.
“Prendete iniziativa! Andate avanti, costruite mondi migliori. Il Signore sempre cammina con ognuno di noi, sempre. Non ha schifo di noi – dice Bergoglio ai ragazzi – anche nel caso in cui fossimo peccatori, si avvicina per aiutarci. Non si spaventa delle nostre realtà. E questo è l’amore pazzo di Dio… E capire questo è difficile, ma Lui ci ama come siamo. Non arrendetevi… avanti!”
Fino al 6 agosto Lisbona ospiterà migliaia di ragazzi, se ne stimano circa 65.000, provenienti da tutto il mondo, accompagnati da 106 Vescovi insieme a sacerdoti, religiose e religiosi, educatori e animatori. Sono i giovani della Gen Z, della Gen X e dei Millennials, che Francesco ascolterà da vicino per conoscerne sogni, timori e difficoltà, nella speranza di imprimere una spinta di vitalità alla Chiesa. La storia di tutte le precedenti GMG insegnano, infatti, che dopo questi incontri si moltiplicano i frutti spirituali: una maggiore partecipazione alla messa domenicale e alla confessione; più decisioni per corrispondere alla propria vocazione e molti volontari che continuano a collaborare con le loro diocesi, in attività di carattere sociale. ”Prega, il Papa, per tutti i giovani che si sono già messi in viaggio verso Lisbona in questi giorni, nella convinzione, nella consapevolezza che questi raduni hanno una grande forza in sé stessi, addirittura la forza di cambiare, per qualcuno, la vita”, spiega monsignor Parolin, Segretario di Stato Vaticano. A guidare la delegazione azzurra in Portogallo, che farà riferimento a “Casa Italia” ci sarà il Cardinal Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Molte le aspettative del Santo Padre per questa Giornata mondiale della Gioventù, tanto da aver più volte sollecitato i giovani a partecipare. ”Non sono dei ‘fuochi di artificio’ – ha detto Francesco – cioè momenti di entusiasmo, magari di grande entusiasmo, che però restano chiusi in sé stessi”. Ma “non bastano, devono essere integrate nella pastorale giovanile ordinaria”. E perché la Chiesa resti un esempio, si prevede che il Pontefice possa avere in programma anche un incontro con le vittime denunciate lo scorso febbraio da una trasmissione televisiva in diretta, in cui è stato rivelato che almeno 4.815 bambini e bambine, la maggior parte di età compresa tra i 10 e i 14 anni, hanno subito abusi sessuali da parte di sacerdoti portoghesi, molti dei quali ancora in servizio, a partire dal 1950.