mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Sanità

Pochi ticket e boom di visite a pagamento. La sanità divide l’Italia. I dati allarmanti di Agenas e Fondazione Gimbe

Può essere che sia andata perduta la fiducia nella medicina. Oppure le lunghe liste di attesa. Magari un segnale del ritorno della povertà. O che gli italiani abbiano scoperto che è meglio farsi curare a pagamento.
Fatto è che l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha appena rilevato che dal 2018 al 2022 c’è stato un crollo delle entrate dai ticket sanitari a seguito di una drastica riduzione di visite specialistiche.

Poca fiducia pochi ticket

L’anno scorso si sono registrati ricavi da ticket di poco più di 1 miliardo di euro, superiore agli anni della pandemia, ma nettamente inferiore ai livelli pre-pandemia con una variazione verso il basso del 22% nazionale, con punte di meno 36% nel Lazio e meno 32% in Sicilia. Il Molise è l’unica Regione in cui si rileva un trend opposto (+10%), ma con valore assoluto intorno a 5 milioni di euro; il più basso tra tutte le regioni.

A segnare il passo, e influire sull’andamento generale, sono le visite specialistiche, che di fatto rappresentano il 96% del totale (973 milioni), mentre per gli interventi di pronto soccorso sono stati incassati 34 milioni (2022) e il resto per “altre prestazioni”. Provincia autonoma di Bolzano, Basilicata e Calabria non pervenute per mancanza di dati consolidati.
I ricavi da ticket per abitante nel 2022 sono pari a 18€ pro-capite, in riduzione di 5 euro rispetto al valore del 2018 (23 € pro-capite). In entrambi gli anni, il valore più elevato (molto sopra la media) si rileva nella Regione Valle d’Aosta (55 € nel 2022, 64 € nel 2018), a seguire le Province Autonome di Trento e Bolzano e le Regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Le Regioni con un importo di ticket per abitante più basso, sempre in entrambi gli anni, sono la Campania, la Puglia e la Sicilia.

Crisi del Servizio pubblico

Una fotografia, quella di Agenas, che conferma altre recenti, come ad esempio quella svolta dai pensionati di Spi (Cgil) Fnp (Cisl) e Uilp (Uil) del Veneto, non più tardi di un mese fa, dove risulta che il 70% non è riuscito a prenotare una visita medica e il 41% desiste e si rivolge a strutture a pagamento (14% pubbliche e 27% private). Il dato più significativo, e che ci aiuta a capire il perché del crollo dei ricavi da ticket sanitario, è che il 59% delle persone rinuncia al calvario e rimanda o obbandona la richiesta di una prestazione sanitaria. “La cosa più allarmante”, scrivono i sindacati veneti, “è che alcuni, per i tempi e per i costi, rinunciano direttamente alla prestazione sanitaria, con conseguenze che possono essere a volte letali”.

Nord-Sud: l’abisso dei servizi

La Fondazione Gimbe, ha mostrato come, fatta eccezione per Sardegna e Valle d’Aosta che nel 2021 hanno peggiorato le proprie performance, in tutte le altre Regioni dopo lo stress test del 2020, i punteggi Lea (Livello essenziale assistenza) sono aumentati in maniera differente mostrando, come sempre, il divario nord-sud: un gap che, nella Sanità, è sempre più “strutturale”. Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, sostiene che la conferma statistica del divario mette in discussione la decisione del Comitato Lep (Livelli essenziali prestazioni) secondo il quale “in materia di salute non sia necessario definire i Lep, vista la presenza dei Lea”. “Questa proposta”, osserva Cartabellotta, “suggerisce per le maggiori autonomie in sanità una scorciatoia pericolosa, visto che il Ddl Calderoli rimane molto vago sul finanziamento oltreché sulla garanzia dei Lep secondo quanto previsto dalla Carta Costituzionale. Considerato che le nostre analisi sull’esigibilità dei Lea confermano un enorme gap Nord-Sud”, conclude il presidente di Gimbe, “è evidente che senza definire, finanziare e garantire i Lep, le maggiori autonomie in sanità legittimeranno normativamente questa frattura, compromettendo l’uguaglianza dei cittadini di fronte al diritto costituzionale alla tutela della salute e assestando il colpo di grazia al Servizio Sanitario Nazionale”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Accordo Inps-Agenas per semplificare il certificato oncologico

Giulia Catone

Le vere armi della pace

Giuseppe Mazzei

Il mondo è più piccolo. L’Italia è tornata

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.