lunedì, 23 Dicembre, 2024
Esteri

Il magnate dei casinò in Nevada, Steve Wynn, multato di 10 milioni di dollari ed al taglio dei legami con il gioco d’azzardo, dopo un’indagine su cattiva condotta sessuale

Si è conclusa la battaglia legale tra le autorità di regolamentazione del gioco d’azzardo del Nevada ed il magnate dei casinò Steve Wynn. Quest’ultimo ha accettato di pagare una multa di dieci milioni di dollari oltre a recidere i propri legami con l’industria che ha contribuito a creare a Las Vegas. La battaglia legale, che si protraeva da anni, era iniziata con delle accuse di cattiva condotta sessuale sul posto di lavoro. La Nevada Gaming Commission ha accettato l’accordo che pone fine alle accuse che portarono, nel febbraio 2018, alle dimissioni di Wynn dal suo impero aziendale. Il magnate non ha ammesso alcun illecito. La decisione è stata presa quasi all’unanimità con la presidente della Commissione, Jennifer Togliatti, che si è astenuta dal voto, adducendo un conflitto derivante dal suo precedente lavoro di mediatrice del tribunale statale. Oggi, Wynn ha 81 anni e vive in Florida. Non ha partecipato all’udienza tenutasi a Carson City e trasmessa in live streaming su Internet. Il suo avvocato, Colby Williams, ha definito il caso l’ultima questione normativa che Wynn ha affrontato a causa delle accuse di cinque anni fa. Wynn “non vede l’ora di passare ad altre fasi della sua vita”, ha detto Williams all’Associated Press. La multa è la più alta mai imposta dalla commissione, seconda solo ai 20 milioni di dollari pagati, nel febbraio 2019, dall’ex società di Wynn, la Wynn Resorts Ltd., per evitare indagini sulle accuse di cattiva condotta sessuale fatte contro il magnate. Craig Newby, primo assistente del procuratore generale del Nevada, ha ricordato alla commissione che un’indagine della durata di sette mesi del Nevada Gaming Control Board aveva trovato prove della condotta sessuale del signor Wynn coinvolgenti alcune dipendenti di sesso femminile. “Queste prove – disse Newby – porterebbero questa sordida faccenda alla conclusione”. “Questo è un enorme problema per l’industria dei casinò – ha dichiarato il commissario Rosa Solis-Rainey – Anche se il signor Wynn ha collaborato in modo incredibile, la natura delle accuse e la storia che c’è dietro… giustificano l’importo della multa negoziata. Penso che ora sia nell’interesse di tutti andare avanti”. Forbes ha quantificato il patrimonio netto di Wynn in 3,2 miliardi di dollari, tra i primi 400 della sua classifica dei più ricchi americani. Il 17 luglio, Wynn ha firmato un documento di sette pagine riconoscendo di essere stato accusato di “mancato esercizio di discrezione e buon senso” per impedire azioni che “si riflettevano negativamente sulla reputazione” del Nevada e della sua industria del gioco d’azzardo. La violazione dell’accordo potrebbe portare a una conclusione di “inadeguatezza” per l’associazione con i casinò del Nevada e un’ulteriore sanzione. L'”inadeguatezza” sarebbe straordinaria per un uomo ampiamente accreditato per aver avviato un boom che ha fatto crescere le proprietà della Las Vegas Strip: da sale da gioco con buffet e showroom a enormi resort di destinazione con ristoranti di chef famosi, enormi sale da gioco, discoteche e grandi produzioni teatrali.

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