lunedì, 16 Dicembre, 2024
Cultura

Estate: Confcommercio. Cresce la voglia di cultura dei vacanzieri italiani

Secondo i dati riportati dall’Osservatorio longitudinale sui consumi culturali degli italiani di impresa Cultura Italia-Confcommercio, le attività culturali sono un elemento cruciale delle prossime vacanze degli italiani, anche se solo una quota minoritaria di turisti organizzerà il proprio viaggio attorno ad esse. Il 25% dei viaggiatori nella pianificazione delle proprie vacanze ha tenuto conto della presenza di musei e siti archeologici, il 14% di mostre e poco meno di concerti, eventi all’aperto e spettacoli. Una grande occasione di riscoperta dei prodotti culturali, ma con il rischio che si limiti ad un consumo occasionale (magari stimolato dall’eccezionalità del contesto) e non in un recupero più strutturato di consuetudini di consumo che si spalmano anche sugli altri mesi dell’anno. Questo anche in relazione al fatto che solo un intervistato su quattro valuta “buona” l’offerta culturale del proprio territorio, mentre la maggior parte la considera insufficiente, se non del tutto assente.   Ad essere più esigenti sull’offerta culturale sono soprattutto i 35-54enni, ma sono estremamente rilevanti anche le differenze geografiche, che vedono penalizzati in particolare sud e isole e, per alcuni ambiti specifici, anche il nord-est. I consumi culturali degli italiani mostrano un andamento ambivalente, con una riduzione del numero complessivo di consumatori, ma con un aumento della spesa media, segno di un costante processo di polarizzazione dei consumi, tra un numero sempre più ridotto di grandi consumatori ed una ampia platea che ha ridotto o eliminato i consumi culturali dal proprio paniere di spesa.   Questo andamento è frutto degli elementi inflazionistici che stanno esercitando il loro effetto anche nel campo culturale frenando così la voglia di cultura degli italiani; e ciò è anche ben testimoniato dal fatto che la percentuale di chi pensa di consumare beni e servizi culturali nei mesi estivi è maggiore di quella di chi lo ha fatto nei primi sei mesi dell’anno. La stima di quanto spende complessivamente ogni mese una famiglia per acquistare o fruire di beni, servizi e attività culturali è di circa 65 euro. L’aumento di spesa più rilevante riguarda l’acquisto dei libri cartacei, settore in cui a giugno 2023 si prevede una spesa media di 37 euro, con un aumento di 7,8 euro rispetto allo stesso mese del 2022. Si stima, inoltre, un aumento di spesa anche nel mondo dei libri in formato digitale, che passa da 10,8 euro del 2022 a 15,8 euro di quest’anno. Risentono, invece, di un forte calo gli spettacoli all’aperto, da 23,2 euro nel 2022 ai 19,9 euro di quest’anno.   I festival culturali confermano la crescita di spesa del 2022, attestandosi o a giugno 2023 sui 24,1 euro. Rassicura, infine, la previsione di un aumento di spesa di 2 euro per il cinema, con un costante 17% di intervistati che hanno visto un film nel corso del mese precedente, in linea con i dati del 2022. Durante le vacanze estive, la prospettiva di spesa per servizi culturali è in aumento e si aggirerà attorno ai 100 euro per vacanziere. Musei, mostre e concerti sono le iniziative più gettonate e per le quali si registra la maggiore quota di turisti pronti ad investire: il 26% spenderà denaro per visitare musei e siti archeologici, il 20% mostre d’arte, il 17% per andare a concerti nei luoghi di villeggiatura. Al netto di quello che si farà in vacanza, nel prossimo trimestre le attività culturali predilette dagli italiani saranno ascoltare musica (85%), leggere libri in formato cartaceo (73%), e guardare programmi, film e telefilm in tv a pagamento (66%).   Ma in generale, si prospetta che il consumo culturale per l’estate sarà in aumento su tutti i fronti: il 40% degli italiani è pronto a spendere denaro per andare al cinema, il 26% per andare ad un concerto, il 23% per andare a teatro e il 21% per assistere a spettacoli all’aperto. “L’estate si conferma classico volano dei consumi culturali, anche se il divario tra Nord e Sud si approfondisce ed è da tenere sotto osservazione – dichiara Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio – Il turismo rappresenta una grande occasione per le imprese e le attività culturali, specie quando si parla di spettacoli dal vivo, ma laddove l’offerta si rivolge a massimizzare i consumi e non a valorizzare i consumatori, il meccanismo di costruzione di nuovi pubblici, a partire dai più giovani, rischia di incepparsi già con l’autunno.

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