lunedì, 18 Novembre, 2024
Regioni

Palermo: scuola in bene confiscato. Ministro Piantedosi consegna le chiavi al Sindaco

Con la consegna delle chiavi da parte del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e del prefetto Bruno Corda, direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, al sindaco Roberto Lagalla, la Città Metropolitana di Palermo è diventata proprietaria di due plessi scolastici, l’istituto alberghiero Pietro Piazza di corso dei Mille e l’istituto superiore Majorana di viale dell’Olimpo. La cerimonia si è tenuta ieri mattina nella struttura scolastica di corso dei Mille.

Un passo in avanti significativo compiuto di comune intento dal Governo, dall’amministrazione cittadina e da quella regionale, con Matteo Piantedosi che ieri in prefettura ha siglato un accordo tra l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla mafia e la Regione Siciliana, con il fine ultimo di accelerare le procedure burocratiche e migliorare la gestione dei beni nel territorio.

“Ho il piacere di consegnare oggi la vera proprietà dell’Istituto ‘Pietro Piazza’ al Comune di Palermo” ha detto il Ministro Piantedosi accolto tra gli applausi dei presenti “un’iniziativa dall’importanza particolare di cui tutti i cittadini, oltre che i bilanci del comune, beneficeranno”.

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha poi rivolto un sentito ringraziamento al Ministro e al prefetto Maria Teresa Cucinotta, sottolineando: “L’attesa durata vent’anni per restituire ufficialmente questo Istituto alla città e ai suoi studenti. Ringrazio il Ministro Piantedosi per la sua costante presenza a Palermo, che pone un’attenzione particolare della quale questa amministrazione non può che essere orgogliosa. Ci sono momenti in cui la presenza delle istituzioni diviene fondamentale, rassicurante e promettente. Ringrazio anche l’Agenzia per i beni confiscati e il prefetto Cucinotta, perché sin dall’insediamento della nuova amministrazione abbiamo istituito un rapporto di feconda collaborazione grazie all’impegno costante suo e del direttore dell’Agenzia, Bruno Corda. Questo è un bene che l’amministrazione della città metropolitana detiene da circa dieci o vent’anni, ma com’è noto devono esaurirsi tutte le procedure burocratiche perché la confisca possa considerarsi definitiva e conseguentemente il bene entrare pienamente nella disponibilità delle amministrazioni”.

“Una iniziativa importante per Palermo” ha dichiarato Lagalla “un buon esempio di come i beni confiscati alla mafia possano essere messi a servizio del territorio e divenire luoghi di formazione e aggregazione”.

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