Il fenomeno della povertà continua ad intensificarsi nel continente europeo mettendo a rischio l’economia di molte persone. Secondo i dati Eurostat, nel 2022 l’8,3% della popolazione dell’Ue non poteva permettersi un pasto con carne, pesce o un equivalente vegetariano ogni due giorni. Si tratta di un punto percentuale in più rispetto al 2021. L’Italia doppia quasi questa classifica posizionandosi circa al 15%. Una percentuale allarmante considerando che la guerra in Ucraina, il Covid e l’inflazione hanno penalizzato pesantemente molte persone che soffrivano la povertà anche prima di questi eventi. Nel 2022, la differenza tra la popolazione totale e quella a rischio di povertà in termini di capacità di permettersi un pasto adeguato era ben visibile. La percentuale più alta di persone a rischio di povertà che non potevano permettersi un pasto adeguato è stata registrata in Bulgaria (44,6%), seguita da Romania (43%) e Slovacchia (40,5%). La quota più bassa è stata invece registrata in Irlanda (5%), seguita da Lussemburgo (5,1%) e Cipro (5,6%). L’Italia si piazza al doppio delle media europea sfiorando il 15% tra Malta e la Spagna.