Continuano a salire i tassi sui mutui per l’acquisto delle case proprio mentre alcuni giorni fa la Federazione Autonoma Bancari Italiani ha reso noto il crescere delle inadempienze sulle rate da parte delle famiglie a causa della stretta provocata dalle decisioni della Banca Centrale dei paesi dell’UE di aumentare i tassi.
Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia nella sezione ‘Banche e Moneta’: “Continuano a salire i tassi sui mutui per l’acquisto delle case”. Dettagliatamente, Banca d’Italia ha comunicato che a maggio 2023 i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie italiane per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (Taeg), si sono collocati al 4,58% rispetto al 4,52% nel mese precedente; in merito alle nuove erogazioni di credito al consumo invece il tasso si è collocato al 10,43%, ad aprile 10,29%.
Per quanto riguarda i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, sempre nello stesso mese, sono stati pari al 4,81% contro il 4,52%. I tassi passivi rilevati sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,67 % aumentando di 3 punti.
Intanto, lo scorso 30 aprile ha raggiunto la quota di 425,5 miliardi l’importo totale dei mutui erogati agli italiani dalle banche e circa un terzo del totale, 140 miliardi, è composto da mutui a tasso variabile.
Sempre secondo i dati della Banca centrale italiana, rispetto alla fine del 2017 i mutui erogati sono cresciuti di circa 50 miliardi, con un rialzo del 13,4% ammontando dunque a 14,9 miliardi di euro le rate di mutui e prestiti vari non pagate da quasi un milione di famiglie italiane.
A tal proposito, il sindacato dei bancari Fabi nell’evidenziare alcune cause delle insolvenze, ha dichiarato: “L’aumento del costo del denaro, l’incremento dei tassi e la corsa dell’inflazione, sono i fattori che riducono il reddito disponibile e mettono in difficoltà i clienti delle banche nel rispettare le scadenze relative ai finanziamenti”; inoltre, Fabi ha specificato: “Sono 6,8 miliardi le rate di mutui non pagati, 3,7 miliardi quelle del credito al consumo e 4,3 gli arretrati relativi ad altri prestiti personali; 5,7 miliardi sono sofferenze certe, 7,1 miliardi sono inadempienze probabili e circa 2 miliardi sono rate scadute”.