I presupposti per una Festa nazionale ad alta tensione c’erano tutti. E difatti è stato un 14 luglio particolarmente difficile per Emmanuel Macron. La morte di Nahel, il ragazzo di 17 anni ammazzato da un poliziotto il 27 giugno scorso a Nanterre (comune situato nella banlieue nord-ovest di Parigi) a seguito di un controllo stradale, cui seguirono per giorni e giorni disordini e proteste, è un ricordo ancora troppo forte per il popolo francese. E, difatti, alla parata militare che si è svolta sugli Champs-Elysées il Presidente ha incassato sì applausi, ma anche fischi e alcune persone lo hanno invitato a farsi da parte al grido di ‘Macron demission’. Uno scenario tutto sommato preventivabile, tanto è vero che stato organizzato un importante dispositivo di sicurezza, con la mobilitazione di più di 100mila uomini tra gendarmi e poliziotti. In pratica, la Francia tutta si è blindata per l’anniversario. A Parigi, per esempio, sono scattati divieti di circolazione in vari Dipartimenti, mentre alcuni Comuni, per evitare rischio di incidenti e la vendita di materiale pirotecnico pericoloso, hanno annullato i fuochi d’artificio, di solito il fiore all’occhiello della Festa.
Un Presidente in difficoltà
Un evento depotenziato, insomma, per volontà dello stesso Macron che in evidente difficoltà ha scelto di non pronunciare l’abituale discorso alla nazione. Un periodo non facile per il Presidente che non ha una maggioranza parlamentare stabile, tra una Destra che chiede più rigore e una Sinistra che lo attacca. E di certo una situazione economica non propria florida, anche a causa della guerra in Ucraina, non gli agevola il lavoro.
La polemica per il premier indiano Modi
Dal punto di vista della cronaca della parata, ospite d’onore di Macron è stato il premier indiano Narendra Modi, insignito per l’occasione della più alta onorificenza francese, la Croce della Legione d’Onore. E anche qui non sono mancate le polemiche per l’invito nei riguardi di una persona che vanta un passato di paria. Quando era leader regionale non aveva fatto nulla per prevenire i più sanguinosi disordini e scontri della storia indiana recente, soprattutto contro la minoranza musulmana. Si contarono circa 2000 morti. Diventato premier, il suo passato controverso è stato cancellato. In cambio appunto di una stretta collaborazione economica con la Francia.
Le parole di Mattarella
Auguri a Macron per la Festa nazionale sono giunti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha parlato di un vincolo di amicizia eccezionalmente forte che unisce Francia e Italia: “In quanto fondatori dell’Unione europea – ha scritto il capo dello Stato in un messaggio – siamo chiamati a non lesinare sforzi affinché il processo di integrazione continentale possa ulteriormente svilupparsi. Su tali solide fondamenta Parigi e Roma sapranno custodire questa preziosa eredità, contribuendo a costruire un orizzonte di pace, stabilità, crescita sociale ed economica”.