Salari, pensioni, lavoro e disuguaglianze. Sono i temi affrontati dalla Uil che ha tenuto a Bari la festa nazionale del sindacato. Numerose le iniziative promosse e l’annuncio delle prossime campagne di lotta ad
iniziare dal sostegno ai metalmeccanici che lunedì, – dopo le Regioni del Centro Nord, – toccherà alle Regioni del Centro Sud, incrociare le braccia per 4 ore, per rivendicare politiche industriali a difesa del settore metalmeccanico e per il suo rilancio.
Obiettivo cambiamento
A Bari invece titolo della due giorni delle festa nazionale conclusa ieri è “Persone per fare, persone per cambiare”. In piazza sono stati presenti, sottolinea una nota del sindacato, “migliaia di persone provenienti d’ogni parte d’Italia, per assistere a dibattiti, confronti e momenti di spettacolo”.
Sindacato, Governo e Comuni “Un’occasione”, spiega una nota del sindacato, “per i militanti della Uil di incontrarsi e di ragionare insieme, sulle posizioni dell’Organizzazione, ma anche per rappresentare
all’opinione pubblica le proprie proposte sulle questioni dell’attualità economica e sindacale”, evidenzia l’organizzazione sindacale.
La tavola rotonda inaugurale è stata animata dal Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, e dal Sindaco di Bari, Antonio De Caro. “Anche con questa iniziativa”, ha esordito Bombardieri, “vogliamo porre all’attenzione dell’opinione pubblica il tema delle diseguaglianze, che riguarda soprattutto il Mezzogiorno. Bisogna parlare di investimenti, infrastrutture, sanità, istruzione: la festa della Uil è anche l’occasione per rilanciare queste rivendicazioni”.
La questione salariale
“Nel nostro Paese”, ha proseguito Bombardieri, “c’è una questione salariale: bisogna rinnovare i contratti, a partire da quelli pubblici.
Noi abbiamo chiesto di intervenire per detassare gli aumenti contrattuali sia di primo sia di secondo livello, per recuperare il potere d’acquisto perduto a causa di un’inflazione generata non dai salari, ma dagli extraprofitti. Anche il rapporto Istat, oggi, fa emergere un dato: la differenza della media salariale tra l’Italia e il resto d’Europa è pari a 3 mila euro, una differenza che sale a 8 mila euro con la Germania. Ci sono alcune criticità”, ha osservato Bombardieri, “sulle quali il Governo deve intervenire”.
Metalmeccanici in lotta
A dimostrazione delle iniziative da mettere in campo, la Uil da il pieno sostegno ai metalmeccanici. “Dopo le Regioni del nord lunedì toccherà alle Regioni del Centro Sud, incrociare le braccia per 4 ore, per rivendicare politiche industriali a difesa del settore e per il suo rilancio”. “Dei 70 mila lavoratori interessati da crisi aziendali”, puntualizza la Uil, “oltre 50 mila sono metalmeccanici e 70 mila posti di lavoro sono a rischio nel settore automotive se non viene gestito correttamente il percorso di transizione ecologica. Manca una strategia industriale complessiva che dia un futuro di sviluppo al Paese”. “Con questo sciopero la categoria, e con essa la Confederazione”, conclude la Uil, “chiedono al Governo di cambiare passo e di mettere in atto una politica di valorizzazione del lavoro industriale”.