Nel quarto rapporto sullo stato di diritto che esamina la situazione in tutti gli Stati membri della Ue, la Commissione europea ha ammonito Malta riguardo alla pressione dello Stato sui media e i lenti progressi per un sistema giudiziario efficace. Per quanto riguarda la magistratura, il rapporto rileva l’aumento delle risorse, ma ciò non ha ancora comportato per una riduzione della durata dei procedimenti giudiziari o una riduzione ai casi accumulati. È stato inoltre osservato che la magistratura non è ancora coinvolta nella procedura di nomina del presidente della Corte Suprema. Il rapporto afferma inoltre che ci sono sfide per perseguire casi di corruzione ad alto livello. Per quanto riguarda la libertà e il pluralismo dei media, il rapporto ha classificato Malta come “ad alto rischio” sulla base di una valutazione del Media Pluralism Monitor. Il rapporto ha rilevato che i fattori che influenzano negativamente la libertà dei media possono includere pressioni politiche e da parte dello Stato, oltre a un mercato altamente concentrato in cui sono presenti solo poche organizzazioni dei media. Il rapporto ha anche segnalato specificamente diverse questioni relative alla libertà dei media a Malta. Ciò include il modo in cui il governo deve ancora migliorare la governance e l’indipendenza editoriale dei media del servizio pubblico, il fatto che giornalisti e aziende dei media continuano a incontrare ostacoli quando richiedono informazioni e che la revisione della legge sulla libertà dell’informazione è ancora in sospeso. Le riforme che affrontano l’uso delle leggi sulla diffamazione e i casi SLAPP (cause temerarie) contro i giornalisti a Malta rimangono irrisolte. Il rapporto ha anche espresso scetticismo nel confronto dei cosiddetti “passaporto d’oro”, in quanto “sollevano preoccupazioni per la sicurezza, il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale” e possono essere utilizzati per evitare l’estradizione e le sanzioni e incoraggiare la corruzione di funzionari pubblici.