La mancata emanazione dei Decreti legislativi necessari a consentire il coordinamento e l’armonizzazione della disciplina prevista dal D.lgs. 81/08 (rif. art.3 commi 2 e 3) con la normativa sulla salute e sicurezza in ambito portuale, marittimo e della pesca di cui ai Decreti Legislativi 271, 272 e 298 del 1999, continua a creare molte contrapposizioni interpretative, operative e di ruolo tra i diversi attori istituzionali coinvolti e un diverso livello di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tali ambiti. Tutto ciò, nel delicato comparto marittimo-portuale, rappresenta una grave lacuna normativa che, a quasi 15 anni dalla promulgazione del D.lgs. 81/08 necessita con urgenza di essere risolta. Per questo è auspicabile che anche il Coordinamento Tecnico delle Regioni, si renda propositivo nei confronti dei Ministeri competenti, in modo tale da poter al più presto riprendere i tavoli per l’emanazione dei citati decreti di coordinamento ed armonizzazione.
Si tratta di un aspetto da non sottovalutare, evidenziato, tra l’altro, nella pubblicazione di alcuni giorni fa dell’Ebook “Oltre la Rete. Salute e Sicurezza sul Lavoro nella pesca professionale” a cura di Giorgio Di Leone, Susanna Cantoni ed Enrico Cigada, edito dalla Consulta Italiana Interassociativa della Prevenzione e scaricabile gratuitamente dal medesimo sito dell’organizzazione scientifico-culturale, che ci aiuta a comprendere la complessità della importante realtà della pesca nel nostro Paese.
L’obiettivo di questo testo di 191 pagine è quello di approfondire alcune delle principali criticità di questo mondo mondo produttivo e diffondere materiale tecnico scientifico utile per l’inquadramento del settore e delle relative politiche di prevenzione di infortuni e malattie professionali.
Al di fuori degli operatori del settore, quanti conoscono infatti la complessità del mondo della pesca professionale? Quanti hanno consapevolezza del profondo intreccio esistente in questo settore tra norme comunitarie che ne limitano fortemente l’operatività, aspetti contrattuali ed economici, carenze normative con assenza di regolamenti applicativi e difficoltà nell’applicazione delle procedure di prevenzione e sicurezza per i lavoratori? Quanti hanno cognizione dell’impegno e delle difficoltà che devono essere quotidianamente affrontate per assicurare sulle nostre tavole un alimento essenziale per la nostra salute, nel rispetto di tradizioni ataviche e di una cultura del lavoro che proviene da molto lontano? E quali sono le condizioni economiche, contrattuali, lavorative che stanno dietro la disponibilità di questi alimenti nelle pescherie, nei supermercati, nei ristoranti?
Le risposte a questi interrogativi sono nelle pagine dell’EBook della CIIP.
Eppure, la pesca rappresenta tutt’ora una delle principali fonti di sostentamento delle popolazioni costiere, in una nazione come la nostra caratterizzata da oltre 8.300 Km. di costa, occupa oltre 20.000 addetti e assicura una buona fetta del PIL nazionale.
Nelle decine di trasmissioni televisive di vari chef, le preparazioni a base di pesce la fanno da padrone, così come negli inserti dedicati al cibo di grandi quotidiani ed è assodato che il pesce, ad iniziare da quello azzurro, è un elemento importante dell’alimentazione mediterranea e in genere in ogni parte del mondo una fonte essenziale di proteine ed elementi nobili.
Occorre ricordare che dal punto di vista assicurativo questi lavoratori e queste imprese hanno scontato il fatto di essere stati gestiti lungamente dall’IPSEMA e sono transitati solo dal 2010 nell’INAIL. La conseguenza, tra le altre, è stata una ridotta disponibilità di dati inerenti infortuni e malattie professionali. In realtà questo comparto, pur in presenza di rischi per la salute e per la sicurezza particolarmente elevati, sconta una fortissima sotto denuncia dei danni da lavoro determinata dal fatto che i contratti di lavoro generalmente utilizzati e le normative attualmente vigenti disincentivano fortemente l’emersione di questi eventi.