Nel mese di maggio 2023 Istat ha stimato l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività registrando un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua e rilevato un aumento dell’11,4 % dei prezzi relativi ai prodotti alimentari. Alla luce di questi dati, secondo Coldiretti a causa del caro prezzi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, gli italiani hanno speso ben oltre 3 miliardi in più per mangiare ma hanno dovuto tagliare le quantità acquistate nei primi mesi del 2023. A tal proposito la Coldiretti ha dichiarato: “Le famiglie tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti”. In relazione all’analisi eseguita su dati “Fead” dalla Coldiretti, la stessa ha sottolineato: “La punta dell’iceberg della situazione di difficoltà sono gli oltre 3,1 milioni i poveri che hanno chiesto aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari per un totale di 92mila tonnellate di cibo distribuite negli ultimi dodici mesi”. Inoltre, la confederazione dei coltivatori in riferimento al maltempo che ha decimato i raccolti ha affermato: “L’emergenza si estende alle imprese agricole colpite dal maltempo e dai bassi prezzi pagati alla produzione che non coprono neanche i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori”. In merito alle elaborazioni Coldiretti, su dati “Cso Italy” riguardanti i primi mesi ’23, la stessa ha spiegato: “Se gli alimentari lavorati rallentano la loro crescita (da +14% a +13,2%) quelli non lavorati accelerano (da +8,4% a +8,8%) in particolare ad incidere è la ripresa di accelerazione dei prezzi dei vegetali freschi o refrigerati (da +7,6% a +13,8%). Con l’inflazione alimentare più alta da quasi 40 anni i consumi domestici di ortofrutta fresca delle famiglie sono diminuiti dell’8% secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso Italy relativi ai primi tre mesi del 2023”.