Sin da piccolo sono stato attratto dalla voglia di conoscere bene la storia di uomini importanti che hanno segnato il nostro tempo. Mi sono sempre chiesto dove finiva la loro normalità e dove cominciavano i loro poteri “disumani” della loro “grandeur”.
Ho volutamente quindi atteso qualche giorno per essere un po’ fuori dal coro e scrivere il mio pensiero su Silvio Berlusconi a qualche giorno dalla sua scomparsa. Un uomo che ho seguito da lontano, che mi ha meravigliato nel tempo per le sue capacità imprenditoriali e coinvolto nei i suoi dichiarati proclami di democrazia e libertà per il bene dell’Italia sempre echeggiati senza equivoci. Non spetta a me essere un misuratore pubblico del suo privato. E’ stato un uomo che è entrato e resterà nella storia politica italiana dove ha portato quelle sue capacità individuali che gli hanno permesso altrove di aver innovato profondamente tanti settori in cui si è impegnato e tutti a noi noti, dall’ industria al calcio, dall’editoria alla politica. Quali per me gli elementi di attenzione al Personaggio ?
In primis la sua capacità di essere Visionario, un visionario vero che aveva però anche la capacità di mettere a terra con concretezza i suoi progetti , che andava sempre oltre la curata mediocrità dei suoi competitors
2. il suo modo di essere inclusivo; era cosi determinato per il raggiungimento dei suoi obiettivi che riusciva ad andare oltre qualsiasi ostacolo
3. il suo reale peso specifico personale al di là della percentuale della sua forza politica, quella del suo Partito, di Forza Italia
4. la sua Generosità
5. l’aver creato uno stile comunicativo educato e riverente
6. l’uso della barzelletta, il joke all’inglese, che alleggeriva sempre il peso del suo personaggio nei vari contesti in cui era coinvolto.
Sarcastici il tentativo di alcuni di protrarre oltre la morte i conflitti e le passioni che lo hanno riguardato in vita, il modo con cui si siano realizzate le sue ricchezze come se tutti coloro che accumulano ingenti somme di denaro e ricchezze lo facciano con risicati stipendi da metalmeccanici o con un abitino celeste immacolato; molto spesso senza neanche creare posti di lavoro per diverse migliaia di persone come invece ha fatto l’italico Signor Berlusconi Silvio. E riprovevole sono stati i tentativi di definire gelida o detrattiva l’omelia funebre dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Delpini, perfetto esempio dell’alto magistero della dottrina della Chiesa, che non demonizza e non criminalizza il desiderio e la gioia di vita, anche nei suoi eccessi, e ricorda a tutti che, qualunque strada si sia scelta, qualunque fortuna o sfortuna abbia caratterizzato il nostro destino, fosche o luminose che siano state le nostre opere, verrà per tutti il momento di essere soli e nudi di fronte al Padre. Non c’è santo o virtuoso che in quel momento non si sentirà imperfetto e colpevole, non c’è peccatore che in quel momento si sentirà privo di speranza e impossibilitato alla Grazia.
Con senso civico, etico ed umano a noi compete oggi la valutazione storica, il giudizio politico, il poter misurare poi la tenuta nel tempo di quell’agire comunicativo “ mi consenta” che potrà forse portare proprio il suo nome (di berlusconiana maniera), la vicinanza o la distanza che avvertiremo rispetto a quella o quell’altra biografia.
Arrivederla Dottor Berlusconi . E grazie per il lascito terreno delle sue ingenti fortune aziendali, che se ben amministrate, saranno ancora molto utili a dare sostegno a tante famiglie italiane.
