C’è la volontà sicuramente di avvicinarsi ai cibi salutari, ma anche di recuperare quel contatto diretto con il mondo rurale che negli ultimi anni si era perso. Ecco i due fattori che hanno portato ben 25 milioni di italiani ad acquistare alimenti direttamente dai contadini. Un numero davvero impressionante quello stilato dalla Coldiretti nel corso della sua analisi diffusa in occasione della ‘Giornata mondiale della gastronomia sostenibile’ promossa dalle Nazioni Unite per mettere al centro l’importanza di un’alimentazione che rispetti l’ambiente e che si avvalga di ingredienti biologici a chilometro zero, quella cioè senza sprechi. Da non sottovalutare il fatto che in questi mercatini c’è anche la possibilità di trovare specialità del passato a rischio di estinzione e che sono state salvate grazie alla basilare azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita.
Business importante
Dal punto di vista economico si tratta certamente di un business importante per il BelPaese che difatti ha un primato europeo: quello di avere la più estesa rete organizzata di mercati contadini. Snocciolando i numeri, si scopre che sono 15mila gli agricoltori impegnati in circa 1.200 cosiddetti farmers market (che altro non sarebbero che i mercati contadini), per un fatturato della filiera corta con vendita diretta che raggiunge i 6 miliardi di euro all’anno. Sono cifre più che consistenti che fanno intendere non solo il forte impatto economico, ma anche quello occupazionale e ambientale.