domenica, 17 Novembre, 2024
Giovani

Rapporto AlmaLaurea: diminuiscono le retribuzioni per gli studenti neolaureati

Stando ai dati principali che emergono dal venticinquesimo Rapporto “AlmaLaurea” sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato al complesso monumentale dello Steri, a Palermo, nell’ambito del convegno “Mobilità territoriale dei laureati: quale sostenibilità?” si registra un calo delle retribuzioni per i neolaureati.  Fra gli aspetti positivi del rapporto, che rileva informazioni su 77 Atenei, spicca un miglioramento delle performance degli studenti italiani. In particolare, è evidenziata una maggiore regolarità dei percorsi di studio (il 62,5% degli iscritti si laurea in corso), un’età di laurea più bassa (25,6 anni) e voti finali più elevati (in media 104 su 110). Emerge anche una valutazione positiva dell’Università da parte degli studenti, soprattutto per quanto riguarda il corso di laurea scelto (circa il 90% dei laureati si reputa soddisfatto).   Nel 2022 è migliorata anche la capacità di assorbimento del mercato del lavoro: a un anno dalla laurea, sia di primo che di secondo livello, il tasso occupazionale supera il 75%; mentre a cinque anni dalla laurea raggiunge quasi il 90%. E risultano importanti anche le esperienze maturate durante gli studi, come i soggiorni di studio all’estero e i tirocini, che alzano rispettivamente del 12,3% e del 4,3% la possibilità di avere un’occupazione a un anno dal conseguimento del titolo.   Ma nel rapporto abbiamo si è notato una persistenza di disuguaglianze nella sorte dei laureati, ossia differenze di genere che riguardano sia i livelli occupazionali che retributivi. A un anno dal titolo, gli uomini hanno l’11,7% di possibilità in più di trovare lavoro rispetto alle donne mentre, a parità di condizioni, gli uomini percepiscono 70 euro netti in più in media al mese. Ci sono poi altre criticità che riguardano gli spostamenti, sia per motivi di studio che di lavoro, che coinvolgono soprattutto gli studenti del Sud. Il 28,6% (in netto aumento negli ultimi anni) dei laureati che ha conseguito un diploma al Mezzogiorno, ha scelto un ateneo di una ripartizione geografica diversa, con una preferenza verso il Nord.

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