CATANZARO (ITALPRESS) – Nel 2022 è proseguito il recupero dell'economia calabrese dopo la crisi Covid-19. Sulla base del rapporto annuale sull'economia calabrese presentato dalla Banca d'Italia, l'attività economica in Calabria sarebbe cresciuta del 3 per cento rispetto al 2021, un dato tuttavia inferiore a quello registrato nel Mezzogiorno e in Italia e ancora insufficiente a consentire il recupero dei livelli pre-pandemia. Il quadro economico è risultato favorevole nella prima parte dell'anno, risentendo poi della forte incertezza legata alla guerra in Ucraina, della crescita dell'inflazione e del peggioramento delle condizioni di finanziamento. Il reddito delle famiglie è aumentato, ma il potere d'acquisto si è ridotto a causa della forte crescita dei prezzi che ha frenato la ripresa dei consumi. "L'anno si chiude all'insegna della prosecuzione del recupero dell'attività economica dopo il brusco calo del periodo Covid", ha detto il direttore della Filiale di Bankitalia Catanzaro, Marcello Malamisura, commentando i dati registrati nel corso del 2022. "Un quadro economico – ha continuato – caratterizzato dalla forte incertezza legata all'impatto delle tensioni geopolitiche e dell'infiammata inflazionistica riverberata pesantemente sul potere d'acquisto di famiglie e imprese. Il comparto manifatturiero nel complesso è riuscito a tenere grazie al rialzo dei prezzi che ha consentito di compensare la forte crescita dei costi. Anche l'andamento dei servizi e del settore turistico ha beneficiato della ripresa dei consumi. L'agricoltura continua a risentire dell'andamento congiunturale legato alle attività dell'olivicoltura e degli agrumi e presenta problemi strutturali connessi alla limitata dimensione media delle aziende e delle superfici, oltre che alla scarsa redditività colture tradizionali". "L'ambito delle costruzioni – ha aggiunto Malamisura – ha recuperato, invece, il dato di partenza dei livelli pre Covid, l'unico settore a crescere grazie soprattutto agli incentivi del Superbonus che in Calabria hanno registrato un utilizzo più intenso rispetto alla media nazionale di quasi tre punti percentuali, per un importo complessivo di interventi di 2,1 miliardi di euro". "L'occupazione è cresciuta dell'1,9 per cento, ma resta sempre contenuta, ci sono ancora 10mila occupati in meno rispetto al 2019", ha evidenziato Malamisura. "Si notano sul mercato tendenze demografiche connesse all'invecchiamento della popolazione e alla riduzione della forza lavoro. La partecipazione attiva è bassa rispetto alla media nazionale, occorre aumentare l'appeal del mercato ed evitare forme di scoraggiamento dovute alla considerazione di non avere sufficienti possibilità di riuscita". Riguardo al Porto di Gioia Tauro, Malamisura ha evidenziato la "crescita della movimentazione di merci di oltre il 7 per cento, favorita dall'avvio di interconnessioni e dalle attività retro portuali. Parliamo di un'infrastruttura – ha affermato – che resta un punto importante per l'affaccio sul Mediterraneo". Parlando degli interventi legati al Pnrr, il direttore di Bankitalia Catanzaro ha sottolineato "l'opportunità offerta per affrontare degli snodi strutturali attraverso una stima di risorse di circa 5 miliardi, a cui si aggiungono gli altri investimenti del ciclo della programmazione comunitaria che sta finendo, dell'ammontare di 1 miliardo, e di quello che sta per aprire di circa 3,2 miliardi. Fondi che hanno bisogno di essere indirizzati al rafforzamento infrastrutturale, materiale e immateriale, e di giungere a destinazione. Serve lo sforzo dei soggetti attuatori – ha aggiunto -, in particolare degli enti locali e dei Comuni, che gestiranno circa un terzo delle risorse erogate. Si stima che se si rispetteranno tutti programmi, le amministrazioni dovranno gestire nel prossimo triennio un volume di spesa raddoppiato rispetto a prima". – Foto xd2 – (ITALPRESS). xd2/col4/red 14-Giu-23 12:29