Sulle colline di Genova c’è una grande casa di campagna che racconta la storia di tre donne e della loro lotta per un futuro sostenibile: Geinin, la matriarca del luogo un secolo fa, contrabbandiera di tabacco lungo i sentieri che si estendono fino al Piemonte; Giorgia Bocca e Francesca Bottero, due attiviste appassionate, attuali custodi di questa casa chiamata “La Tabacca” diventata il fulcro di una comunità dedicata all’agro-ecologia femminile. Francesca è un’operatrice agricola e forestale, Giorgia si occupa di progettazione sociale. Nel passato ha lavorato per Greenpeace e ora per l’associazione Terra!.
“Veniamo da una vita di attivismo – spiega Giorgia – e questa casa per noi è il tentativo di avere un impatto sulla realtà, di dimostrare che le cose possono cambiare davvero, concretamente e profondamente. La Tabacca è un soggetto politico che porta un cambiamento dimostrabile e replicabile. Abbiamo ancora negli occhi le immagini di dolore in Emilia-Romagna, la fotografia di un paese fragile, un’Italia punto nevralgico della crisi climatica, come ci dicono da un decennio gli scienziati, vittima designata del riscaldamento globale. I 21 fiumi esondati in Emilia portano l’eco di disastri che le colline genovesi conoscono bene e contengono domande impegnative: che cosa fare per prevenire le tempeste che verranno? Come si può cambiare questo Paese in senso ecologico? Che cos’è davvero la sostenibilità?”.
Il progetto è un laboratorio vivente per l’agro-ecologia, che coltiva il suolo senza sfruttarne le risorse. L’energia è un altro aspetto cruciale affrontato da La Tabacca, con 3 kW di pannelli solari per l’elettricità e quella termica, dimostrando che l’energia pulita può essere prodotta e utilizzata su piccola scala e contribuendo a ridurre le emissioni per raggiungere l’obiettivo di sostenibilità. La transizione ecologica non deve dipendere solo dalle iniziative governative, ma può nascere anche dalla base, da progetti come quello di queste due donne, che hanno ricostruito La Tabacca dalle rovine, seguendo i principi della bioedilizia e coinvolgendo amici, sostenitori e vicini.
L’azienda è anche un centro di formazione, dove Francesca e Giorgia organizzano le Scuole della terra, offrendo percorsi per aspiranti agricoltori e fondando una nuova generazione di contadini. Ogni anno, il 29 luglio le titolari organizzano una grande festa aperta a tutti dove si mangiano frittelle con i fiori, si discute di agricoltura di genere e si creano laboratori e mercatini, un luogo di contaminazione dove si incontrano idee e persone provenienti da orizzonti diversi.