lunedì, 23 Dicembre, 2024
Società

Inflazione. Coldiretti: oltre 3 mln chiedono aiuto per mangiare

L’inflazione alimentare in Italia più alta degli ultimi 40 anni sta facendo aumentare vertiginosamente il numero dei poveri che nell’ultimo anno sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare. O tramite le mense o tramite i pacchi alimentari per un totale di 92mila tonnellate di cibo distribuite. Secondo uno studio della Coldiretti sono oltre 3,1 milioni i poveri che si trovano in questa condizione di estrema difficoltà. Nello specifico, il BelPaese si prepara a vivere l’estate a tavola più cara da decenni con il numero dei bambini sotto i 15 anni bisognosi di assistenza per mangiare che ha superato quota 630mila, praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 356 mila anziani sopra i 65 anni oltre a una platea della fame e del disagio che coinvolge più di 2,1 milioni di persone fra i 16 e i 64 anni. Sono numeri, questi, che fanno capire di come l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità (come lo sono appunto quelli che occorrono per sostentarsi) non va di pari passo con gli stipendi che invece non vengono adeguati all’inflazione. Inoltre tra i nuovi poveri ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalla crisi dal balzo costi dell’energia con il caro bollette.

I numeri in aumento

Negli ultimi tre anni – spiega Coldiretti – il numero delle persone che hanno chiesto aiuto per mangiare è salito di un milione, il 64% al Sud, il 22% al Nord e il resto nelle aree del centro Italia. Oltre 2 milioni di persone hanno ricevuto sostegni alimentari in modo continuativo, il resto si è rivolto ai programmi e alle strutture di assistenza solo in modo saltuario come ultima spiaggia e soluzione per momenti di estremo bisogno. Fra tutti coloro che chiedono aiuto per il cibo più di 1 su 5 (23%) è un migrante che nel nostro Paese non riesce a procurarsi da solo il “pane quotidiano”, ma ci sono anche oltre 90mila senza dimora che vivono per strada, in rifugi di emergenza, in tende o anche in macchina e quasi 34mila disabili. Nel 2022 hanno ricevuto assistenza per mangiare anche 48mila ucraini proprio nell’anno in cui il Paese è stato invaso dall’esercito russo.

La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

Il paniere della solidarietà

Un grazie, evidenzia Coldiretti, a chi la fa la solidarietà a favore dei poveri. Nel paniere si trovano un po’ tutti i prodotti non deperibili: dal latte a lunga conservazione UHT (23%) alla pasta (9%), dalla salsa di pomodoro (8%) ai legumi (5%), da succhi di frutta e zucchero (5%) a caffè e biscotti (4%), senza dimenticare carne e tonno in scatola (3%), farina, marmellate, formaggio, fette biscottate (2%). I dati comunicati da Coldiretti fanno parte dello studio ‘Poveri, il lato nascosto dell’Italia’ presentato in occasione del mercato contadino di Campagna Amica a San Pietro.

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