venerdì, 15 Novembre, 2024
Politica

Riformisti uniti alle europee. Con Calenda… poi si vedrà

La sirena di Renzi per i critici di Schlein

Dopo le liti, esagerate, con il leader di Azione, Renzi torna a fare il politico di razza, spedisce i suoi messaggi in tutte le direzioni e fa capire quali abiti vestirà prossimi mesi: oppositore costruttivo verso il Governo, tiratore scelto contro la segretaria del Pd, tessitore di un’alleanza europeista, diplomatico che si morde la lingua nei confronti del suo alleato-competitor Calenda.

Renzi lancia al Presidente del Consiglio un guanto di sfida ambizioso, come è nel suo stile: vuole mandare a gambe all’aria il progetto di Meloni che punta ad un asse Popolari-Conservatori in Europa per impedire una nuova “maggioranza Ursula”. Renzi pensa di riuscirci diventando determinante nel Parlamento Europeo con il gruppo Renew Europe che ruota intorno a Macron e che in Italia dovrebbe vedere uniti Italia Viva, Azione e +Europa. Ovviamente l’ex Presidente del Consiglio si presenta come aggregatore di questi partiti che nel giugno prossimo dovrebbero presentare una lista comune, nonostante si voti col sistema proporzionale. Il principale ostacolo a questo progetto potrebbe essere Calenda che di lista unica voleva parlare solo dopo la costruzione di un partito unico per cui aveva lavorato da mesi e che Renzi ha improvvisamente bloccato, per ora. “Ne parleremo dopo le elezioni europee” dice.

Ma Renzi, movimentista imprevedibile, si lascia sempre le mani libere e potrebbe cambiare idea senza sentire il bisogno di informare i suoi interlocutori. Per ora il suo obiettivo principale sembra essere il Pd e la segretaria Schlein. Ai riformisti del suo ex partito Renzi lancia chiarissimi messaggi di apertura.

Coloro che gli erano vicini ma erano rimasti nel Pd dopo la scissione del Settembre 2019 troveranno porte spalancate in Italia Viva. Il senatore di Rignano è convinto che ormai il Pd abbia preso una deriva se non proprio populista come i 5 Stelle certamente massimalista e lontana dalla svolta riformista che Renzi aveva cercato di imporre con la rottamazione. Stavolta, ad essere rottamata, potrebbe esser è proprio quella componente del Pd che aveva acclamato il renzismo trionfante.

E Renzi non aspetta altro.

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