venerdì, 27 Dicembre, 2024
Ambiente

Il 70% degli italiani teme l’emergenza ambientale

Secondo un’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) sulle preoccupazioni ambientali degli italiani nel 2022, i cambiamenti climatici si confermano al primo posto con oltre la metà della popolazione dai 14 anni in su (56,7%) che esprime inquietudine.

L’inquinamento dell’aria si posiziona al secondo posto, avvertito dal 50,2% degli intervistati, mentre al terzo posto si trovano le preoccupazioni legate allo smaltimento e alla produzione dei rifiuti, con il 40,0% delle persone dai 14 anni in poi. L’indagine dell’ISTAT evidenzia anche che l’ansia per l’effetto serra è diminuita di circa 20 punti percentuali dal 1998, coinvolgendo nel 2022 solo il 37,6% degli intervistati, mentre il timore per i cambiamenti climatici è salito dal 36,0% delle persone nel 1998 al 56,7% nell’ultimo anno, segnando un aumento significativo di 20,7 punti percentuali.

Considerando i dati, emerge che l’attenzione della popolazione per la crisi ambientale è in costante aumento dal 2019, con il 70% dei cittadini sempre più angosciati. Il report rileva che l’inquinamento delle acque è percepito dal 38,1% degli intervistati come un ulteriore fattore di rischio ambientale a livello globale, seguito dall’effetto serra e dal buco nell’ozono, che preoccupano il 37,6% della popolazione.

Gli altri problemi ambientali preoccupano meno di tre persone su dieci, con una quota ristretta allarmata su questioni come l’inquinamento elettromagnetico, le conseguenze del rumore sulla salute e la rovina del paesaggio. Secondo i dati poi, la popolazione italiana adotta comportamenti ecocompatibili finalizzati soprattutto alla conservazione delle risorse naturali. Nel 2022, il 69,8% degli intervistati dichiara di fare abitualmente attenzione a non sprecare energia, il 67,6% a non sciupare acqua, il 49,6% evita comportamenti di guida rumorosa al fine di limitare l’inquinamento acustico, il 35,0% della popolazione legge le etichette degli ingredienti e il 22,5% acquista prodotti a chilometro zero.

L’ISTAT osserva inoltre che nelle regioni del Nord vi è una percentuale più elevata di persone che adottano abitudini virtuose legate alla mobilità: il 52,3% fa attenzione a non adottare comportamenti di guida rumorosi, mentre circa il 20% sceglie mezzi di trasporto alternativi all’auto privata o ad altri mezzi di trasporto a motore privati. Le regioni del Centro, invece, si distinguono per una maggiore attenzione nel leggere le etichette e nell’acquisto di prodotti biologici, mentre al contrario, i residenti nel Mezzogiorno si contraddistinguono per l’alto consumo di alimenti e prodotti locali.

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