Sembrano già svanire, sulla maggioranza, gli effetti distensivi delle elezioni regionali in Emilia Romagna.
Non siamo ancora tornati alle barricate, ma poco ci manca.
Renzi, che dispone di una rappresentanza parlamentare di peso, particolarmente incidente sui numeri del Senato, ha perso la pazienza e ha intimato al Ministro Bonafede, titolare della giustizia e nuovo capo della delegazione al governo del M5S, di aderire a un rinvio delle sue norme sulla prescrizione sui processi, ritenute liberticide, per favorire una loro diversa definizione, coerente ad una vera riforma del processo penale.
Una presa di posizione, quella di Renzi, che coincide sia con le valutazioni dei magistrati e degli avvocati, sia nell’area moderata del Parlamento e di esponenti autorevoli dello stesso Pd, a cominciare dal Capogruppo dei senatori Marcucci: richieste alle quali però Bonafede e il suo partito oppongono un diniego totale.
Non hanno avuto finora successo i tentativi di mediazione di Conte; in mancanza di fatti nuovi, il Parlamento dovrà così presto pronunciarsi avendo per riferimento, di conseguenza, le proposte di Italia Viva e di Forza Italia.
Un altro scontro si profila sul tema delle concessioni autostradali: la loro revoca generalizzata, richiesta dai 5 Stelle, aprirebbe un contenzioso inutilmente rischioso per le finanze pubbliche quando, invece, sarebbe più utile e praticabile l’adozione di misure punitive in relazione a singoli episodi di carente manutenzione di tratti della rete.
Sullo sfondo c’è poi l’esigenza di una revisione profonda sia di quota 100 sia del reddito di cittadinanza, per disporre di risorse necessarie e per restituire slancio all’economia, che potrebbe giovarsi anche dello sblocco di opere pubbliche per oltre 100 miliardi.
Si profilano intanto nuove elezioni in un blocco di Regioni di rilevante importanza.
Il Pd ha puntato su alleanze con il M5S ma da quest’ultimo, in piena crisi di strutture e di identità, vengono risposte contraddittorie e spesso alternative.
C’è poi da dire che finora nel centrosinistra non c’è convergenza sulla riproposizione dei Presidenti uscenti di alcune regioni, ma si profilano problemi anche nel centrodestra dove la Lega sembra intenzionata a ridiscutere alcune delle candidature già convenute con gli alleati.
È, questo, uno degli aspetti della possibile adozione dell’ipotizzata nuova Legge elettorale, che essendo su base proporzionale, incoraggia le strategie autonome dei singoli partiti.