mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

“Giocato dentro come se fosse fuori”

L’Associazione Bambini senza sbarre lancia La Partita con mamma e papà in carcere

Sotto il patrocinio dell’associazione Bambini senza sbarre e in collaborazione con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia, è stata lanciata il 1° giugno la settima
edizione de “La Partita con mamma e papà”, una iniziativa nell’ambito della campagna annuale “Carceri aperte” il cui scopo è permettere ai genitori detenuti di trascorrere del tempo di qualità con i propri figli
all’interno dei penitenziari italiani. L’evento rappresenta uno strumento importante per favorire il mantenimento del legame affettivo tra genitori e figli, diritto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Non un mio crimine ma una mia condanna”

Secondo l’associazione Bambini senza sbarre, questa opportunità di giocare una partita insieme ai genitori e condividere un momento ludico normale per tutti gli altri coetanei, assume un valore eccezionale per i
figli con il papà o la mamma detenuti, imprimendo un’impronta duratura e positiva nella loro memoria.

L’iniziativa de La Partita si inserisce all’interno della campagna europea “Non un mio crimine ma una mia
condanna” promossa dal network europeo Cope (Children of prisoners Europe), che ha come obiettivo la sensibilizzazione sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i minori e la sfida ai pregiudizi spesso affrontati dai 100.000 bambini in Italia e 2,2 milioni in Europa.

Le prossima partite a Roma il 15 e il 21 giugno

La Partita con mamma e papà è iniziata otto anni fa con la partecipazione di 12 istituti penitenziari. Coinvolti allora 500 bambini e 250 padri detenuti, proseguendo nel tempo con grande adesione ad eccezione del periodo di interruzione forzata causata dalla pandemia da Covid-19. Nel 2022, sono stati organizzati 82 incontri in diverse città italiane, da Belluno a Palermo, da Roma a Cagliari, da Napoli a Bari, con la partecipazione di migliaia di bambini e genitori, oltre agli agenti di polizia penitenziaria, agli educatori e ai volontari del terzo settore che operano all’interno delle carceri. a In particolare a Roma quest’anno l’appuntamento sarà doppio, il 15 giugno presso la sezione femminile del carcere di Rebibbia e il 21 giugno presso la III Casa dello stesso istituto penitenziario. Una opportunità preziosa per le famiglie dei detenuti, gli operatori e la comunità locale di unirsi insieme sostenendo i legami familiari e l’inclusione sociale dei bambini coinvolti.

Nello “Spazio Giallo” si preparano i piccoli all’incontro

L’associazione Bambini senza sbarre ha dedicato gli ultimi vent’anni all’impegno per il mantenimento del legame tra bambino e genitore privato della libertà, sviluppando una serie di strumenti e programmi
specifici, tra cui lo “Spazio Giallo”, il luogo dove gli assistenti possono accompagnare il piccolo all’incontro con il genitore detenuto o dove affrontare il trauma del distacco, ma anche colloqui esclusivi, gruppi di parola, laboratori artistici e l’iniziativa “giocato dentro come se fosse fuori”.

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