venerdì, 22 Novembre, 2024
Agroalimentare

Fini (Cia-Agricoltori): svolta in Ue, sulle Indicazioni Geografiche più tutele ai prodotti di qualità dell’Italia

Per i prodotti agricoli di qualità l’Italia punta “su negoziati rapidi e proficui” per il nuovo regolamento delle Indicazioni Geografiche. Un percorso non facile che la Cia-Agricoltori spera possa realizzarsi entro l’inizio del prossimo anno. “Il parere favorevole, a larga maggioranza in Plenaria del Parlamento Ue”, scrive la Confederazione italiana agricoltori, “alla proposta di riforma già approvata in Comagri, rappresenta un passo importante verso un modello agroalimentare europeo più solido, a tutela degli agricoltori e orientato alla qualità”. La Confederazione oltre ad essere sodisfatta per l’approvazione di una norma a favore del settore agricolo, sottolinea, “la validità del testo come strumento di maggiore tutela per Dop e Ipg, anche del comparto vitivinicolo, più snello e semplice nelle procedure, realmente innovativo quanto a trasparenza e sostenibilità”.

Inizia il confronto in Europa

L’attenzione ora è puntata su una data, quella del prossimo 7 giugno, quando inizierà i Triloghi, ossia un incontro adoperato nella procedura legislativa Ue che vede coinvolti rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e delle Commissioni. – Lo scopo di questa procedura non ordinaria è quello di fare in modo che il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue con la mediazione della Commissione, raggiungano più rapidamente un accordo all’interno della procedura legislativa ordinaria -. Per la Confederazione italiana agricoltori l’impegno dell’Unione dovrà essere quello di rispettare l’impalcatura portante della riforma.
Iniziativa scrive la Cia, “sostenuta dall’organizzazione e strategica per l’Italia che nel panorama delle IG è il primo Paese al mondo con 883 denominazioni, tra cibo e vino, e un valore complessivo alla produzione di 19,1 miliardi di euro”.

Protezioni IG di nomi e luoghi

In particolar modo apprezzate dalla Confederazione sono le misure del dossier che mirano a rafforzare la protezione delle IG online e sui nomi dei domini, “nell’uso delle Indicazioni Geografiche come ingredienti e contro lo sfruttamento indebito della reputazione delle stesse, al tempo stesso attribuendo un ruolo chiave ai gruppi di produttori nei Consorzi con il riconoscimento di più poteri e responsabilità”. Particolare attenzione è data al “pacchetto vino” “che nella proposta del Parlamento mostra di rispettare le specificità del settore vitivinicolo”. Bene, anche l’inquadramento più chiaro della Commissione Ue che resta centrale dal punto di vista amministrativo, e quello dell’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale, l’Euipo che nella gestione dei marchi ha compito più consultivo e tecnico.

Procedure semplificate

Positivo per la Confederazione, anche il processo di semplificazione delle procedure di approvazione e modifica dei disciplinari di produzione, portando da sei a cinque mesi il tempo a disposizione della Commissione per la registrazione di una nuova IG, “limitando a tre mesi il periodo di proroga”, spiega la Cia-Agricoltori, “e solo in casi debitamente giustificati, ma anche affidando alle autorità nazionali le pratiche delle richieste di modifica delle registrazioni esistenti, senza nuovo controllo da parte della Commissione Ue”.

Più tutele ai produttori

“Finalmente è stata approvata una riforma che vede sempre più tutelati gli agricoltori e che apprezziamo in tutta la sua interezza”, osserva il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, “Ringraziamo per questo l’onorevole Paolo De Castro per la determinazione e il lavoro di squadra che permetterà nel tempo di rafforzare il sistema delle IG, puntando a una sua maggiore competitività e capacità di creare valore”, conclude Fini, “salvaguardando la sostenibilità complessiva delle aziende, promuovendo le tradizioni regionali e lo sviluppo delle comunità rurali”.

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