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Polemiche sul Pnrr? Un teatrino italiano

Toni distensivi dall'Ue
domenica, 4 Giugno 2023
1 minuto di lettura

Il problema per il Pnrr non è in Europa ma in Italia. Bruxelles getta acqua sul fuoco mentre da noi non passa giorno che non si accendano fiamme che presto si rivelano poco più di un fuoco fatuo. Chi ci guadagna? E’ il nostro Paese che rischia di perdere la faccia. Il Pnrr è stato trattato prima dal Conte2, poi da Draghi ora da Meloni. Buon senso avrebbe voluto che maggioranza e opposizioni creassero un organismo bi-partisan incaricato di affrontare i necessari ritocchi lasciando poi al Governo la messa a terra dei progetti. Scartata -erroneamente-questa soluzione il Pnrr è diventato oggetto di polemica quotidiana finalizzata a giochi politici e non all’interesse nazionale. 

Se il Pnrr non fosse  attuato come previsto, la prima a preoccuparsi sarebbe la Commissione europea che ha “investito” il suo prestigio nel concedere a Roma gran parte dei soldi del Next Generation Eu. Bruxelles non ha alcun interesse né a mettere i bastoni tra le ruote né a ingerirsi negli affari interni italiani a proposito dei controlli concomitanti della Corte dei Conti.

Non pare che le regole comunitarie prevedano un obbligo di questo genere.

Obiettivo dell’Europa è fare in modo che i soldi possano esser spesi nei tempi previsti e bene.

Eliminare il controllo concomitante e lasciare alla Corte dei Conti il controllo successivo all’attuazione delle opere è una scelta che non ha nulla a che vedere con un presunto attacco all’autonomia della magistratura contabile le cui prerogative sostanziali non vengono neanche sfiorate. Lo fanno notare anche  autorevoli giuristi ex giudici Costituzionali non sospettati di simpatie particolari verso il centro destra. E il Pd e il M5s commettono un grave errore strumentalizzando questa vicenda per attaccare il governo. Non è un modo intelligente di fare opposizione quello di gridare al lupo al lupo quando non c’è nessun lupo. E’ una forma di teatrino della politica poco edificante e che stupisce anche chi ci guarda da Bruxelles. Dalle opposizioni ci si aspetta una serie  proposte costruttive per superare alcuni problemi attuativi del Pnrr. Si governa anche dall’opposizione, se si è bravi. Altrimenti si fa solo…. “ammuina”.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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