La copertina digitale del June Pride di Glamour UK mostra, questa settimana, un uomo transgender incinta. Si tratta dell’attivista e autore Logan Brown. La foto lo ritrae in piedi, in topless, con un abito dipinto sul petto e la pancia incinta in bella mostra. “Sono un uomo incinta transgender ed esisto – ha affermato Brown – quindi non importa quello che qualcuno dice, sono letteralmente una prova vivente”. Glamour UK, una rivista femminile online pubblicata da Condé Nast, ha lanciato il numero di copertina in coincidenza con l’inizio del mese del Pride LGBTQ. La rivista ha già messo in mostra figure di spicco della comunità LGBTQ, come l’artista vincitore del Grammy Award, Kim Petras e il membro del cast di “Queer Eye”, Antoni Porowski. Il numero di quest’anno celebra l’alleanza tra donne (cisgender o meno) e persone transgender attraverso le esperienze condivise, in particolare la gravidanza, l’assistenza sanitaria e il parto. L’intervista di copertina, condotta due settimane prima che Brown, 27 anni, desse alla luce sua figlia Nova, racconta l’esperienza della star con una gravidanza inaspettata e la navigazione nel sistema medico come uomo trans. Brown e la sua compagna, Bailey J Mills, una drag performer e star di TikTok nel Regno Unito, hanno ricevuto un mix di commenti di supporto e negativi dopo aver annunciato la loro gravidanza sui social media. “Essere incinta in generale è davvero, davvero difficile – ha continuato Brown – ma per una trans è peggio. Nessuno di chiede se stai bene”. Secondo un sondaggio del 2021 condotto da TransActual, un gruppo di difesa del Regno Unito, il 90% delle persone trans del paese ha riferito di aver subito ritardi nella ricerca di assistenza sanitaria correlata alla transizione. Nonostante ciò, la star ha espresso il desiderio di educare coloro che potrebbero avere idee sbagliate sugli individui transgender. Brown sta scrivendo un libro per bambini e a un’autobiografia per mettere in luce la sua gravidanza, sperando che possa servire come risorsa per altre persone transgender. Vorrebbe che il libro raggiungesse anche persone non transgender ma curiose e vogliose di conoscere le gravidanze trans.