mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Sanità

Cuamm si impegna a formare 10mila giovani africani nel campo medico

Passare da 3mila a 10mila giovani africani formati tra medici, infermieri, ostetriche, tecnici e agenti comunitari, in modo da fornire loro un’alternativa alla fuga dal Paese africano. È questo l’obiettivo di Medici con l’Africa Cuamm che in occasione dell’Africa Day ha presentato a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, un nuovo e grande impegno per mettere al centro l’Africa e i suoi bisogni. Accanto al Cuamm, primi ad accogliere l’invito, il Comune e la Diocesi di Milano, l’Università Statale, il Conservatorio e la società civile.   “Il racconto vero e concreto sull’Africa va rinforzato. Bisogna trovare le modalità per far capire che non soltanto la situazione attuale è irta di difficoltà ma che si deve adottare un nuovo percorso condiviso da tutti per sostenere il continente africano”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “In questo momento, è vero che dobbiamo confrontarci con questa alluvione in Emilia-Romagna e la protezione civile di Milano sarà attiva prendendo in consegna alcuni piccoli paesi, ma in Somalia, per esempio, ci sono inondazioni che creano centinaia di migliaia di sfollati, e per questo è necessario raccontare che cosa accade in Africa ed è necessario intervenire. Non posso che condividere questo percorso, questo movimento continuo di Medici con l’Africa Cuamm” ha aggiunto.   “L’Africa è in movimento ma rischia anche di affondare per quella che è un po’ anche la distrazione della comunità internazionale”, ha sottolineato l’assessore al Welfare di regione Lombardia, Guido Bertolaso. “Pensiamo anche alla vicenda del colpo di stato nel Nord del Sudan, dove ci sono stati migliaia di sfollati. Da quel momento non ne parla più nessuno, ce ne dimentichiamo come è successo per la drammatica epidemia di ebola in Sierra Leone. Quando bisogna decidere stanziamenti a livello di comunità internazionale l’attenzione è piuttosto scarsa. Bisogna impegnarsi davvero nei confronti dell’Africa, c’è chi lo fa a chiacchere, c’è chi lo fa. Dobbiamo davvero lavorare per fare in modo che il lavoro dei volontari abbia un senso, anche noi faremo la nostra parte”, ha aggiunto. Il continente africano sta affrontando una situazione economica, sociale ed ambientale estremamente critica: inflazione galoppante, cicloni e carestie, conflitti ed epidemie. Grandi spostamenti di persone in cerca di futuro, spostamenti che per l’80% sono interni all’Africa.

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