“È molto bello quello che fate, mi dispiace”. È la prima frase del presidente del consiglio Giorgia Meloni detta ad un volontario presente a Forlì, che le tende la mano per un saluto. “Siete molto bravi, portare le cose da mangiare nell’acqua”, prosegue il premier per esprimere il suo apprezzamento per il lavoro dei tanti cittadini, forze dell’ordine e vigili del fuoco presenti nelle zone colpite dall’alluvione. Dopo un giro di ricognizione svolto in auto, accompagnata dal viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, Giorgia Meloni visita la periferia di Forlì, Faenza e il Ravennate per fare poi tappa a Ghibullo, frazione di Ravenna. Durante il sopralluogo incontra anche il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, per fare il punto delle difficoltà.
Situazione molto complessa
Stivali di gomma, capelli legati a coda di cavallo, camicia verde. Il presidente del Consiglio si sofferma più volte in strada per parlare con alcuni cittadini che spalano il fango. Ai cronisti spiega.
“L’obiettivo della visita è quello di rendersi conto di persona della situazione lontano dai riflettori”, fa presente, “la situazione è molto complessa, ci sono varie emergenze diverse, ora quello che è molto importante che si fermi. Questo riguarda il maltempo, le frane eventuali. C’è bisogno di molto lavoro, ma ho anche trovato tanti cittadini molto orgogliosi che lavoravano e che dicevano, ci rimettiamo in piedi. È molto importante. Ho trovato tantissimi ragazzi giovanissimi da arrivavano da tutte le parti per dare una mano. L’Italia tira fuori il suo meglio in situazioni come queste”.
Commozione e impegno
Al termine del vertice nella prefettura di Ravenna, Giorgia Meloni spiega i prossimi interventi. “Il Governo c’è. È stata una tragedia ma può essere un’occasione per rinascere più forti, difficile fare stime ma andranno mobilitate molte risorse”, commenta il premier, “Non è il momento delle passerelle, sono commossa”. “Il Governo c’è e ci sono anche gli altri livelli istituzionali”, ribadisce il presidente del Consiglio, “bisogna lavorare giorno per giorno ma ci siamo”. Un accenno anche al Piano nazionale di ripresa. “Sono contenta che si parli del Pnrr perché vuol dire che si è d’accordo anche su una sua revisione. “Le risorse”, spiega Meloni, “vanno usate nel modo migliore. Credo che in questa fase sia necessario l’uso di altri fondi”.
Il sostegno del G7 per gli aiuti
“Vengo dal G7 nel quale”, ricorda Giorgia Meloni, “in tanti ci hanno detto ‘se serve qualcosa noi ci siamo’, cerchiamo di ottimizzare anche questa disponibilità”. Il premier ringrazia e loda la Protezione civile italiana: “è eccezionale”, commenta, “Ora il compito nostro, al netto del lavoro incredibile della Protezione Civile, delle forze dell’ordine, delle forze armate è garantire risposte immediate”.
Danni, una stima difficile
“Mi scuserete se c’è stata suspense su dove dovessi andare, non volevo farlo. Non saremmo riusciti. Sono contro le passerelle. Mi sono anche commossa, ho trovata tante gente commossa, dalla tragedia ma anche commossa di speranza”. “È difficile fare una stima dei danni, so che i danni sono ingenti. È stata fatta una prima stima dei danni sulla viabilità ma finché non siamo sicuri che la situazione si fermi è molto difficile”. “Andranno in ogni caso mobilitate molte risorse”, annuncia, “e anche qui il Governo è già al lavoro per capire quali possano essere i fondi prioritari dai quali si possa attingere”. Giorgia Meloni spiega come i 10-20 milioni saranno stanziati dal Cdm che si terrà domani, “servono per garantire adesso i soccorsi”, ma assicura, saranno mobilitate altre risorse. “Il fondo europeo di solidarietà è uno di quelli che possono essere utilizzati”.
Bonaccini: lavorare uniti
“Dobbiamo lavorare insieme, serve all’Emilia Romagna e serve all’Italia. Questo è un vero e proprio terremoto”, evidenzia il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini parlando con i giornalisti dopo il vertice in Prefettura a Ravenna con il premier Giorgia Meloni. “Adesso c’è da tirare via il fango”, sottolinea Bonaccini, “perché ora il sole è nostro alleato, ma i fanghi rischiano di creare cemento. Dopo il terremoto del 2012 abbiamo ricostruito tutto, mi auguro, voglio sperare, che lo Stato e il Governo ci staranno a fianco perché noi non vogliamo lasciare da sola nessuna persona, dal primo all’ultimo. Vogliamo ripartire, ci meritiamo questa attenzione”.
Essere pronti a nuovi allarmi
“Sono in stretto contatto con Bonaccini, Vincenzo Colla e gli assessori. L’emergenza di questo momento è tutti d’accordo andare avanti per permettere alla gente di riprendere una vita normale”, fa presente il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto che osserva, “Quando succede una cosa come quella che è successa, che in 15 giorni cade la pioggia di un anno, su un territorio particolare, l’Emilia-Romagna, con un rischio di inondazione più alto in Italia, il triplo del Piemonte e della Lombardia, e con il mare che fa muro e non lascia defluire correttamente le acque, è una calamità di una dimensione in cui è difficile dire di prepararsi per il futuro. Il cambiamento climatico”, sottolinea il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, “c’è e tutto questo porta un po’ a una tropicalizzazione dei fenomeni naturali. Dobbiamo essere pronti anche con gli allarmi: l’allarme rosso è stato dato in tempo”
Il Papa solidarietà e Laudato Si’
“Rinnovo di cuore la mia vicinanza alla popolazione dell’Emilia Romagna colpita in questi giorni dalle inondazioni”, ha infine detto Papa Francesco al Regina Caeli in Piazza San Pietro. Papa Francesco ha inoltre ricordando che oggi inizia la Settimana Laudato Si’.