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CARLO CALENDA AZIONE, MATTEO RENZI ITALIA VIVA

Renzi-Calenda. Terapia di coppia o mediazione familiare?

venerdì, 19 Maggio 2023
1 minuto di lettura

Può un progetto politico ambizioso naufragare per banali e ridicoli motivi caratteriali? È quello che rischia di succedere tra Renzi e Calenda. I due non si parlano da un mese. I complimenti reciproci hanno lasciato il posto a risentimenti personali, spiattellati in pubblico senza alcun rispetto reciproco. Lunedì potrebbe spaccarsi il gruppo del Terzo Polo al Senato con Italia viva che ha i numeri per costituirne uno autonomo. Se finirà così sarà divorzio irreparabile con danni enormi per entrambi i moschettieri che invece di combattere uniti usano il fioretto per ferirsi tra loroChi ha un ideale politico deve volare alto e la sua capacità di leadership la deve dimostrare sapendo controllarsi, rispettando i propri alleati, essendo inclusivo e finalizzando tutte le sue azioni al disegno politico anche a costo di dover sacrificare il proprio Ego. Nulla di tutto questo è successo tra i due.

Renzi è politicamente freddo, abile, uno spregiudicato ed efficace manovriero. Calenda è invece impulsivo, poco flessibile e passa più tempo a studiare dossier che a leggere Machiavelli. Renzi fa quello che vuole senza informare Calenda e Calenda gli risponde a male parole in pubblico esagerando. Questa sceneggiata finisce per danneggiare non solo il loro progetto politico ma anche la loro immagine di leader. Con una differenza.

Renzi ha dimostrato nei fatti di essere un tattico imprevedibile e di successo e i suoi si fidano ciecamente di questa sua abilità e lo seguono comunque. Calenda è molto stimato per la preparazione tecnica e la rettitudine morale e pensa che questo basti per essere inclusivo ed attrarre sempre nuove persone. In caso di rottura tra i due Renzi avrebbe più seguito e Calenda rischierebbe di assottigliare la pattuglia di Azione.

Eppure i due potrebbero essere una coppia vincente se si dividessero bene i compiti: la politica “pura” al fiorentino e i contenuti al romano, con regole di consultazione continua tra i due e dichiarazioni pubbliche sempre concordate. Potrebbero ottenere risultati notevoli.

Se invece ognuno va per la sua strada, finiscono per indebolirsi entrambi proprio quando si aprono interessanti prospettive legate alle difficoltà di Forza Italia e a certi malumori nel Pd. Un peccato, perché il Terzo Polo potrebbe essere la casa comune dell’area moderata, ora sparsa tra vari partiti.

Ma se sei moderato lo devi dimostrare anche nei comportamenti.

Giuseppe Mazzei

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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