Il cordoglio per le vittime, le ricerche dei dispersi travolti dalla piena dei fiumi. È l’emergenza che sconfina in un incubo che non dà tregua a persone e soccorritori. L’Emilia Romagna sotto la devastazione di un cambiamento climatico con pioggia, temporali, bombe d’acqua, fiumi in piena che travolgono case, strade, migliaia di ettari di terreni agricoli. L’alluvione non consente una tregua mentre sale anche il numero delle vittime, arrivato ieri sera a 9, e si cercano ancora diverse persone disperse. Esondati tutti i fiumi della regione gli allagamenti diffusi riguardano 24 Comuni. In 50mila sono rimasti senza corrente elettrica con migliaia le persone evacuate.
Il cordoglio per le vittime
“Il nostro pensiero va alle 9 vittime e ad alcuni dispersi. A loro e alle loro famiglie va tutto il cordoglio della Regione”, dice il presidente di regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Ci sono moltissimi evacuati, tra cui 3mila a Bologna, 5 mila a Faenza e 5 mila nel Ravennate, ma il numero è destinato a crescere”, fa ancora presente Bonaccini, elencando le enormi difficoltà per i soccorsi.
Meloni chiama Bonaccini
“Il Governo è pronto a fare la sua parte, con misure di urgenza, per fronteggiare l’emergenza e aiutare i cittadini colpiti dal maltempo”. È il messaggio lanciato dal presidente del consiglio Giorgia Meloni, in viaggio verso il Giappone durante il collegamento con il Comitato operativo della Protezione civile presieduto dal Ministro Nello Musumeci, presenti il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Il premier dopo un aggiornamento sulla difficile situazione meteorologica e sulle criticità del territorio colpito, conferma tutto l’appoggio del Governo alle istituzioni dell’Emilia Romagna. “Il Governo c’è, è una di quelle situazione in cui tutti i livelli istituzionali bisogna che lavorino al massimo delle loro possibilità. Spero che si veda che noi ci siamo”, ribadisce, “la solidarietà a tutti i cittadini colpiti da questa emergenza. Come ho detto al presidente Bonaccini”, aggiunge Giorgia Meloni, “la settimana scorsa, il governo è a disposizione per fare quello che è necessario”.
Martedì Cdm straordinario
Nel pomeriggio è stato poi convocato un Consiglio dei ministri straordinario che si terrà martedì 23 maggio. Ieri sera inoltre il ministro Musumeci, ha tenuto un vertice a Palazzo Chigi ed ha incontrato i ministri Lollobrigida, Calderone e il viceministro Leo “per concordare provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva in aiuto alla Regione colpita”. Il ministro degli Interni Piantedosi, ha invece annunciato un prossimo “decreto legge per gestire l’emergenza”.
Piano nazionale per le emergenze
“Siamo pronti ad un piano nazionale per affrontare le piogge abbondanti e i lunghi periodi di siccità, perché occorre una rilettura del territorio”, ha puntualizzato Musumeci, “Lavoreremo con gli altri ministeri e sarà possibile realizzarlo entro otto mesi o un anno”, secondo il ministro per la protezione civile, “serve un approccio nuovo dal punto di vista del sistema idraulico su tutto il territorio nazionale. Servono dighe e manutenzione delle aste fluviali”. Nel sottolineare lo stato di crisi il Musumeci, ha elencato le difficoltà prodotte dall’emergenza. “Sono 50mila gli utenti rimasti senza energia elettrica: 270 unità dell’Enel sono al lavoro per ripristinare il servizio che rimane legato alle condizioni atmosferiche, perché nelle cabine non si interviene se c’è presenza di acqua”, ha spiegato il ministro, “come purtroppo continua ad esserci. Sono invece 100mila utenti mobili privi di servizio e 10mila utenti fissi. In Emilia Romagna il traffico ferroviario regionale è tutto bloccato, continua invece a funzionare il traffico sulle tratte nazionali e quello sull’alta velocità”.
Nuove allerte per pioggia e fiumi
Non solo l’Emilia Romagna nella morsa dell’alluvione. Resta preoccupante per la Protezione civile anche la situazione nelle Marche e sull’appennino Tosco-emiliano. E c’è una Allerta rossa della Protezione civile anche per oggi. Fino a mezzanotte è stata disposta ancora un’allerta, l’ennesima, per piene dei fiumi nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, mentre per frane e piene dei corsi minori nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. È stata disposta un’allerta arancione per le piene dei fiumi nel Parmense, nel Reggiano, nel Modenese, nel Bolognese e nel Ferrarese, mentre per piene dei corsi minori nel Ravennate, nelle province di Forlì-Cesena e nel Riminese. L’allerta gialla per piene dei fiumi e frane e piene dei corsi minori coinvolge, invece, coinvolge le province di Piacenza e di Parma, mentre per le mareggiate sono coinvolte le province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Agricoltura danni enormi
“Danni incalcolabili alle attività agricole e alle infrastrutture rurali in Romagna e nelle Marche dove sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione ed infrastrutture”, è la valutazione della Coldiretti dopo un monitoraggio sugli effetti dell’alluvione in occasione del vertice con i ministri Nordio, Lollobrigida, Calderone, e i viceministri Bignami e Leo per concordare provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva e per i procedimenti giudiziari in aiuto alla Regione Emilia Romagna.
“Gli allagamenti hanno devastato terreni a destinazione agricola di pregio con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti”, sottolinea la Coldiretti, “che ’soffoca’ le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive”.
Formula 1, Gp annullato
La F1 ha ufficializzato la scelta di annullare il Gp dell’Emilia Romagna, in programma a Imola nel fine settimana, a seguito dell’alluvione che ha colpito la regione.