venerdì, 15 Novembre, 2024
Attualità

La passione green di Re Carlo sboccia negli anni più duri del collegio

Alcuni giorni fa, su una nota rivista, ho letto “Re Carlo a scuola bullizzato senza pietà”. L’articolo riprende un’intervista rilasciata al “Daily Telegraph” da un ex compagno di classe del neo incoronato Re. Johnny Stonborough – ex compagno di scuola di Carlo – avrebbe raccontato di fatti avvenuti negli anni Sessanta, quando il giovane principe di Galles fu mandato a scuola alla Gordonstoun di Elgin, in Scozia. A quanto pare a insistere affinché Carlo ricevesse un’educazione all’insegna del fermo rigore e della dura disciplina era stato suo padre, il principe Filippo, desideroso di poter contare su un figlio forte e coraggioso.

Tale padre, tale figlio?

Quell’istituto in cui fu costretto a formarsi il primogenito della Regina Elisabetta II, era noto per la dura disciplina e le tante attività fisiche obbligatorie per gli studenti.

Suo padre, il principe Filippo, era stato uno dei primi studenti a frequentare quel collegio e perciò desiderava che suo figlio maggiore seguisse le sue orme. Evidentemente, il principe Filippo di Grecia e Danimarca, all’epoca Lord grand’ammiraglio della Royal Navy, non teneva nella giusta considerazione la differente prestanza fisica e la diversa impostazione caratteriale.

Proprio a causa di quel suo carattere, di ragazzo fragile e insicuro, oltre che per la sua privilegiata provenienza familiare, Carlo veniva sottoposto a un “bullismo spietato” da parte degli altri alunni.

Da studente bullizzato a Re ecologista 

Sembra che Re Carlo III abbia iniziato proprio in quegli anni a nutrire il suo grande amore per la natura. Già dai primi anni ’70, infatti, il principe Carlo mostra una particolare attenzione verso i temi legati all’ecologia, manifestando preoccupazione per un’emergenza climatica che dopo mezzo secolo appare evidente a tutti noi. Re Carlo III è per tutti un innovatore ecologista, un vero esperto, capace di interloquire con i più autorevoli scienziati. Dalle parole ai fatti. Carlo già da alcuni anni è stato capace di avviare processi di coltivazioni biologiche e ha rinaturalizzato gran parte delle sue proprietà. Già da principe si era fatto promotore di processi di economia circolare e di riciclo, riuscendo a coinvolgere in questa green mission importanti investitori disposti a finanziare la transizione ecologica.

Insomma, il mandato di Re Carlo III potrebbe rivelarsi sorprendentemente epocale, specialmente se dovesse riuscire a definire quella tabella di marcia, che già da principe aveva chiesto di progettare, per affrontare le crisi del clima e della biodiversità.

Chissà se anche Camilla che da amante del principe è diventata Regina consorte saprà riservarci altrettante sorprese.

* Liceale at Liceo Giulio Cesare di Roma e Speaker radiofonica at New Sound Level 90FM

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