Un elenco di 255 opere per contrastare la siccità per oltre 800milioni di euro. È quanto presentato dalla regione Toscana alla cabina di regia del Governo. Tutti interventi che già oggi hanno un livello di progettazione avanzato e come minimo la disponibilità della fattibilità tecnico-economica dell’intervento. Come dire al Governo “Ora dipende da voi”. È questo il messaggio che arriva dal presidente della regione Toscana Eugenio Giani e dall’assessora all’ambiente e protezione civile Monia Monni che, questa mattina insieme al direttore Giovanni Massini, hanno spiegato come la Regione Toscana sia in prima linea nell’affrontare la siccità e abbia le idee chiare su come potenziare e adeguare le infrastrutture idriche. Certo ci vogliono i soldi. Ed eccole dunque le richieste: 802.460.193milioni di euro suddivisi fra interventi ed opere in ambito irriguo e per l’attuazione di invasi pari a oltre 470milioni, ed interventi ed opere afferenti al sistema idrico integrato per un importo di 331milioni di euro. “Ci troviamo di fronte ad un’opportunità e se il Governo manterrà le promesse potremo avere invasi, laghi laghetti. È davvero una buona opportunità e noi siamo pronti con progetti in grado di coprire tutto il territorio della Toscana e che possono essere cantierabili già nell’arco di sei mesi. Se arrivano questi 800milioni che abbiamo richiesto anche in Toscana vi sarà un salto di qualità. Ma voglio comunque sottolineare che siamo una Regione leader in Italia per avere realizzato spazi per la raccolta delle acque e per come facciamo fronte alla siccità. Basta pensare a bilancino. Nessun’altra regione può vantare spazi e di avere un lago artificiale di questa portata. Con questa richiesta di interventi, abbiamo fatto una scelta importante che ci consentirebbe, in caso di finanziamento da parte del Governo Nazionale, di avviare subito le procedure di gara per la realizzazione dell’intervento (appalto integrato, gara lavori)”, ha detto il presidente Giani L’assessore Monni ha sottolineato invece la necessità di “un approccio integrato per combattere la siccità che vada di pari passo alla lotta ai cambiamenti climatici. Altrimenti si rischia di rincorrere il fenomeno e di essere efficaci solo fino ad un certo punto. Servono strumenti per aumentare la resilienza dei territori, serve investire sulle reti, sulle dighe, sui pozzi, sugli invasi e tutto quello che può aumentare la capacità di adattamento dei territori: ma se non si va all’origine del problema ci troveremo a rincorrere il fenomeno all’infinito.”Alla chiamata del Governo ci siamo fatti trovare pronti presentando 255 progetti per circa 800 milioni di euro di investimento. Progetti con un livello di progettazione avanzata e quindi pronti ad andare a gara integrata. Ora vediamo se il Governo fa sul serio mettendoci risorse vere” ha aggiunto Monni .