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Sanità: in Italia mancano circa 60mila infermieri

domenica, 14 Maggio 2023
1 minuto di lettura

“Da anni, è noto come ci sia una crisi nel mondo infermieristico dovuta al basso numero di infermieri nel mercato del lavoro. Già nel 2020, in Italia, c’erano 6,3 infermieri ogni 1.000 abitanti, rispetto a una media di 8,3 negli altri Paesi dell’Unione Europea e dopo il Covid una percentuale vicina al 10% ha lasciato la professione. Secondo alcune stime, sono almeno 60.000 gli infermieri che mancano in Italia, con poco meno di 400.000 professionisti attivi. Con la riforma prevista nel PNRR, si andrà a strutturare una rete di assistenza territoriale che richiederà un’ulteriore integrazione della popolazione infermieristica, fino a 30.000 unità in aggiunta a quelle attuali”. Così il professor Francesco De Cobelli, presidente del Corso di Laurea in Infermieristica di Università Vita-Salute San Raffaele e Ordinario di Diagnostica per Immagini e Radioterapia alla Facoltà di Medicina di Università Vita-Salute San Raffaele ha fatto il punto sulla situazione infermieristica nazionale e internazionale, In occasione della Giornata Internazionale degli Infermieri.   Aumenta la richiesta del Sistema sanitario e del mercato, ma non aumentano i candidati. Nel 2022, i posti previsti per il Corso di Laurea in Infermieristica sul territorio nazionale sono stati aumentati per cercare di rispondere al fabbisogno; tuttavia, in 12 Università su 41, le domande di ammissione sono state minori dei posti banditi dagli Atenei. In un quadro di generale preoccupazione, tuttavia esistono importanti opportunità di sviluppo e crescita per la professione infermieristica. La Laurea in Infermieristica permette di lavorare in diversi contesti clinici, da quello ospedaliero a quello residenziale e territoriale, che si sta ristrutturando, a quello privato, e il tasso di occupazione ad un anno dalla Laurea è superiore al 90%. In un documento di Consenso, diffuso ad inizio 2023, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche ha indicato le azioni necessarie per sviluppare la professione, che riguarderanno evoluzioni organizzative, di formazione di base e avanzata, anche muovendosi sulla linea delle specializzazioni cliniche e assistenziali.

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