Un progetto che coinvolge 13 regioni italiane per formare principalmente le donne a occupare posizioni di responsabilità nelle aziende pubbliche e private. “Woman on board 2023” ha come obiettivo del percorso quello di creare una short list da mettere a disposizione delle società alla ricerca di talenti per i propri Consigli di amministrazione, dove è ancora minoritaria la presenza di donne nelle posizioni apicali. “I Cda sono per la maggior parte appannaggio degli uomini. Sono poche le donne ai vertici aziendali” spiega la consigliera di parità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, che ha aderito al progetto insieme all’omologa dell’Emilia-Romagna, capofila dell’iniziativa. “Quando ne abbiamo chiesto le ragioni, ci hanno risposto che non ci sono donne preparate all’incarico. “Women on board” intercetta il desiderio delle donne di crescere in competenza per esprimere, così, un ruolo più consapevole. Solo un maggiore protagonismo delle donne, infatti, fa crescere la democrazia, la società e l’economia” ha aggiunto. “Non a caso l’Europa ha raggiunto l’accordo sulla direttiva “Women on Boards” che stabilisce la presenza delle donne nei Consigli di Amministrazione di tutte le Aziende. La novità è stata recepita in Italia con la legge n. 162/2021. Una scelta importante, volta a promuovere la partecipazione delle donne alla vita pubblica, economica, istituzionale e politica del Paese, anche attraverso correttivi antidiscriminatori che colmino le storture mediante rappresentatività, merito e competenza”, aggiunge Pipponzi. L’iniziativa è promossa da Federmanager Minerva, Federmanager e Manageritalia e gode del patrocinio di Confindustria, Aidp e Hub del territorio, che anche sul territorio lucano hanno dato la massima disponibilità a sostenere l’iniziativa. La differenza tra uomini e donne in termini di opportunità, accesso, diritti, status è evidente anche nelle aziende. Eppure, evidenziano i promotori, è dimostrato che le imprese che investono sulle donne crescono di più e sono più competitive. Le donne possono portare prospettive e competenze diverse da quelle degli uomini, portando così a decisioni più informate e migliori. “Woman on board” è propedeutico alla creazione di figure dirigenziali di primo livello in quanto al giorno d’oggi non sono più sufficienti la formazione universitaria o il conseguimento di master post-universitari, ma è importante la formazione continua. Il corso di formazione fornirà ulteriori strumenti a chi vorrà di mettersi in gioco e acquisire le competenze e la consapevolezza del proprio valore, per accedere a ruoli di responsabilità nelle aziende e nei cda di società pubbliche e private. Ed è rivolto soprattutto alle donne nella convinzione che l’aumento della rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione è un passo importante verso una maggiore uguaglianza di genere e un’importante fonte di progresso per le aziende stesse.