BARI (ITALPRESS) "I morti e gli incidenti gravi sul lavoro sono la massima espressione della svalorizzazione che c'è stata in questi anni: bisogna intervenire su questo, sugli ispettori e sulle ispezioni, sulla formazione dei datori di lavoro e dei lavoratori". Lo ha affermato questa mattina a Bari la segretaria confederale nazionale della Cgil Francesca Re David nella sala stampa della sede dell'Inail, presentando il progetto realizzato da Fondazione Maierotti in attuazione dell'avviso Inail 2022 con Cgil Puglia dal titolo "Cultura della sicurezza: salvaguardia della vita". Il progetto prevede la realizzazione di una campagna di informazione e sensibilizzazione sul territorio con particolare attenzione alla parità di genere e ai lavoratori stranieri. "Basti dire – ha proseguito la segretaria – che in Italia, per un milione e 600mila aziende ci sono 200 ispettori dedicati a salute e sicurezza e il taglio alla sanità ha provocato tagli anche nelle Asl e nella medicina di prevenzione. Il tema è dunque rimettere al centro le persone, il lavoro e la sua qualità e investire nella sicurezza. Se il tema è 'O ti sbrighi, o perdi il posto di lavoro', la sicurezza viene a mancare. Ce lo dicono i dati: abbiamo una media di tre incidenti mortali al giorno, che avvengono soprattutto nelle aziende di piccolissima dimensione, nella catena degli appalti, nella precarietà. Si muore esattamente nelle stesse condizioni in cui si moriva 50 anni fa, nonostante l'avanzamento tecnologico di oggi, che consentirebbe di non correre questi rischi". Alla tavola rotonda di questa mattina hanno partecipato anche il presidente di Confindustria Puglia Sergio FOntana, il segretario generale della Cgil Puglia Pino Gesmundo, il direttore di Inail Puglia Giuseppe Gigante, il segretario generale di Flai Cgil Puglia Antonio Gagliardi, il segretario generale di Fillea Cgil Puglia Ignazio Savino, il presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo e il segretario di Confartigianato Puglia Ninni Castellano. "È una fortuna – ha affermato il presidente Fontana – che oggi si incontrino le imprese e i sindacati per tutelare il lavoro. Lo facciamo insieme all'Inail, che oltre all'attività repressiva fa anche attività di formazione. Abbiamo ancora troppi infortuni sul lavoro, dobbiamo lavorare su questo. In Confindustria non esistono aziende che hanno lavoratori in nero: questa è una piaga che dobbiamo sconfiggere in tutto il territorio. Dobbiamo puntare sulla cultura della sicurezza, perché solo così potremo diminuire gli infortuni sul lavoro e il danno maggiore che può esserci sul lavoro: le morti che purtroppo abbiamo ancora nel nostro territorio". "Le aziende – ha proseguito – devono applicare la legge e mettere in atto tutte le misure obbligatorie. Poi serve fare più formazione, sia con i nostri dipendenti, sia in generale. Se la facciamo, aumentiamo la cultura della sicurezza sul lavoro. Anche in vista di tutti i lavori che stanno partendo con il Pnrr, con l'enorme quantità di cantieri che si stanno aprendo, dobbiamo aumentare questa cultura. E lo facciamo insieme a sindacati e Inail, che oggi ci ospita e ci fa vedere le opportunità che le imprese hanno a disposizione per avere un lavoro più sicuro, più stabile e meno precario, che possa garantire ai lavoratori dignità e sicurezza". "In Puglia – ha aggiunto Gigante – abbiamo in primo luogo cercato di sviluppare le sinergie, sia con il mondo imprenditoriale, sia con le organizzazioni sindacali, quindi con il mondo del lavoro a tutto tondo. Riteniamo che la soluzione per affrontare in maniera puntuale il tema dell'infortunio sia quella della cultura: al di là degli aspetti normativi, organizzativi e tecnici, deve passare il messaggio che la prevenzione degli infortuni sul lavoro è una scelta di carattere culturale. Per questo stiamo lavorando molto con le scuole, con quelli che saranno gli imprenditori e i lavoratori del futuro, perché diventi patrimonio comune, patrimonio di democrazia attiva. Le comunità hanno bisogno di un rapporto sinergico con le pubbliche amministrazioni. Su questo tema la scommessa è importante, non ci possiamo sottrarre. Troppi morti sul lavoro, troppi infortuni, i dati non sono confortanti". – foto: xa2/Italpress (ITALPRESS). xa2/pc/red 11-Mag-23 14:06