L’avvento di Elly Schlein ai vertici del Pd era stato salutato come la vittoria della linea favorevole all’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Ci si aspettava che Giuseppe Conte stappasse una bottiglia di champagne e cominciasse a corteggiare la neo segretaria. E invece, a quanto pare, Conte l’ha presa male e non perde occasione per smarcarsi dal Pd, evitando patti, alleanze, iniziative comuni con quello che doveva essere il suo miglior partner.
Quale sia la strategia del leader maximo dei 5Stelle è difficile capirlo, vista l’estrema duttilità del personaggio che con grande disinvoltura può virare di 180 gradi dalla sera alla mattina. Ma il suo atteggiamento verso Schlein appare davvero inspiegabile.
Sulla carta, avrebbe tutto l’interesse a tirare per mano Elly dalla sua parte per trasportarla sul terreno del populismo in cui lui giganteggia. Così facendo potrebbe esasperare le tensioni interne al Pd fino alla rottura e-quindi- all’indebolimento del suo alleato. Condizione ideale per essere l’azionista di maggioranza di una eventuale coalizione Pd-5S.
Conte, invece, fa l’esatto contrario. Criticando Schlein ed evitando di strizzarle l’occhio consente alla segretaria di compattare l’unità del partito e di togliere argomenti a chi nel Pd già prefigurava una sudditanza verso dei grillini.
Probabilmente Conte vuole scavalcare il Pd a sinistra e impedire a Schlein di riprendere piede in quell’elettorato deluso dalla sinistra che aveva seguito il pifferaio magico, ora tornato a fare il comico a tempo pieno. L’obiettivo sarebbe quello di spingere il Pd verso posizioni moderate e così avere campo libero nelle ampie praterie della demagogia e del populismo ammantate di sinistrismo tanto al chilo.
Il terreno scelto da Conte per mettere in atto questa strategia è quello della guerra in Ucraina. Il pacifismo ipocrita e mendace con cui vengono condite le posizioni di fatto favorevoli a Putin trova in Conte una sorta di crociato pronto a qualsiasi bravata pur di smarcarsi dal Pd, rinnegando le scelte che lo stesso conte aveva fatto quanto era a Palazzo Chigi e un anni fa allo scoppiare della guerra. Ma il tatticismo di Conte ha il fiato corto. Perchè se il Pd si dà una linea seria e meno parolaia per lui gli spazi si restringono.Tra l’altro, con la cancellazione del reddito di cittadinanza, Conte perderà una base forse maggioritaria del suo elettorato. Intanto però si diverte a cercare di mettere in imbarazzo il Pd e a spaccare l’opposizione. Con grande gioia della maggioranza.