“Quando c’è la politica, nel senso di elaborazione di idee e proposte per il bene comune, il centro diventa indispensabile”. A parlare è il senatore Antonio Saccone dell’Udc, segretario della Commissione parlamentare per le questioni regionali, che ha accettato di commentare, dalle colonne de la Discussione, gli scenari politici all’indomani delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria e le prospettive del Partito del Popolo italiano.
Senatore Sacconi come giudica l’attuale stagione politica e l’esito delle regionali?
“Sta tornando la voglia di politica seria non strillata; che guarda ai contenuti e non ai tweet e agli slogan. E quando c’è la politica, nel senso di elaborazione di idee e proposte per il bene comune, il centro diventa indispensabile. In Calabria, poi, il centro destra vince, e l’Udc ha ottenuto un discreto successo. Grazie allo straordinario lavoro del nostro segretario nazionale Lorenzo Cesa, abbiamo raggiunto il 7%. Quando i moderati non abdicano al proprio ruolo ed alle proprie idee e non scimmiottano i sovranisti possono essere, sicuramente, di nuovo protagonisti”.
È nato il movimento del Partito del Popolo Italiano con Rotondi e Cesa, che prospettive avrà questo progetto dei moderati che riassume i valori della DC?
“Il nostro successo in Calabria accelera questa iniziativa che raccoglie tutti coloro i quali si rifanno ai valori della Democrazia cristiana e del Partito popolare europeo. Moderazione è soprattutto un metodo, siamo, comunque, ma esigenti – e non potrebbe essere diversamente – sui nostri valori, sulla capacità di inclusione sociale e di sostegno alla famiglia”.
Centristi e moderati vedono nel premier Giuseppe Conte una possibilità di dialogo politico?
“Il Conte populista e sovranista non ha avuto successo: è rimasto schiacciato dalla propaganda. È innegabile che oggi il premier cerchi di posizionarsi al centro. Ma, come direbbe Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: quanto è credibile questa metamorfosi?”.
La Dc più volte ritornata sul palcoscenico della politica italiana. A suo giudizio il nuovo progetto avrà possibilità di rilanciare idee, studio e concretezza che furono le armi politiche migliori della “Balena bianca”?
“La Dc non c è più e non è ripetibile. Ma rimangono forti le esigenze di coerenza, di affidabilità e di concretezza. E noi che abbiamo nel Dna queste caratteristiche proprie dei democratici cristiani ci stiamo impegnando per realizzarle in questo nuovo contenitore. Ma attenzione: partiamo dai contenuti per approdare ad un nuovo contenitore”.