Continua il viaggio del Papa in Ungheria. Nella capitale Budapest Bergoglio ha incontrato poveri e rifugiati provenienti da vari Paesi, tra cui L’Ungheria che Francesco ricorda sempre nei suoi interventi e che definisce sempre con accoratezza “martoriata.
‘Non basta dare il pane che sfama lo stomaco, c’è bisogno di nutrire il cuore delle persone! La carità non è una semplice assistenza materiale e sociale, ma si preoccupa della persona intera e desidera rimetterla in piedi con l’amore di Gesù: un amore che aiuta a riacquistare bellezza e dignità”.
Il Pontificato di Bergoglio ha posto un’attenzione molto alta e davvero speciale nei confronti delle persone deboli, di quelle che spesso vengono respinte ai margini della società
Il tema della carità è centrale in tutti gli atti del Papa. E a Budapest è tornato sull’argomento affermando: ”Fratelli e sorelle, vi incoraggio a parlare sempre il linguaggio della carità. La statua in questa piazza raffigura il miracolo più famoso di santa Elisabetta: si racconta che il Signore una volta trasformò in rose il pane che portava ai bisognosi. È così anche per voi: quando vi impegnate a portare il pane agli affamati, il Signore fa fiorire la gioia e profuma la vostra esistenza con l’amore che donate”.
Il Papa visita oggi la comunità greco-ortodossa. davanti alla Chiesa di santa Elisabetta ha incontrato numerosi bambini i cui disegni erano stati affissi su una bacheca, Uno di questi raffigura Bergoglio che indossa la maglia dell’Argentina