Le patologie causate dall’esposizione a fattori ambientali in costante aumento, del circa il 24% di tutte le patologie secondo l’organizzazione mondiale della Sanità. Sulla base di questo dato l’idea da parte dei parlamentari di entrambi gli schieramenti di presentare quattro mozioni bipartisan, approvate il 13 aprile scorso alla Camera, per impegnare il Governo al riconoscimento di istituti (IRCCS) specializzati in patologie ambientali. In sostanza, in tutte si chiede di promuovere l’attività di ricerca per la prevenzione, il controllo e la cura delle patologie ambientali.
In Europa 1 persona su 8 muore per danni ambientali
In Europa, come ricorda la Commissione europea, un decesso su otto è connesso all’inquinamento ambientale, nel 90% dei casi a causa di malattie croniche come tumori, patologie cardiovascolari e respiratorie. In Italia le morti premature attribuibili all’inquinamento atmosferico, secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale, sono circa 90 mila ogni anno. Le patologie derivanti dall’esposizione all’inquinamento ambientale spesso sono determinate dalle emissioni che le attività dell’uomo hanno sull’ambiente. È l’inquinamento atmosferico a condizionare l’aria che respiriamo e che incide sui nostri polmoni e sono le sostanze che vengono disperse nell’ambiente in agricoltura, dagli scarichi nei fiumi e sui suoli a intossicare i prodotti di cui ci nutriamo.
Per Legambiente il boom economico ha avuto grandi responsabilità
Secondo Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, molte responsabilità sono da attribuire al boom economico del dopoguerra: “Sicuramente in Italia abbiamo un patrimonio storico delle industrie che nel dopoguerra si sono sviluppate portando lavoro e ricchezza, ma anche inquinamento. Oggi la situazione è diversa, ma la pressione antropica legate alle città, allo smog all’uso di fitofarmaci, diserbanti e di antibiotici per gli allevamenti, determina un circolo vizioso, perché questo tipo di inquinamento entra nella catena alimentare e determina spesso problemi alla salute.
Le richieste delle mozioni
Le Mozioni richiedono al Governo di valutare l’opportunità di prevedere, in una futura rivisitazione delle vigenti leggi nazionali e internazionali, la valorizzazione degli impatti ambientali; di valutare l’opportunità di investire, in riferimento al primo impegno, la sezione ricerca del Comitato tecnico-scientifico del Ministero della salute affinché avvii gli opportuni approfondimenti per la definizione, per ogni area tematica di riconoscimento e relativo Mdc principale, delle specializzazioni disciplinari anche di altri Mdc che le integrino, in relazione a programmi di coordinamento nazionali, nonché ad aree trasversali quali, in particolare, le patologie ambientali; nel rispetto delle evidenze scientifiche e nel rispetto dei vincoli di bilancio, di promuovere e sostenere con adeguate risorse finanziarie, anche in rapporto con istituti internazionali e le università, le attività di ricerca per la prevenzione controllo e cura delle patologie ambientali; di promuovere con ogni strumento utile, anche in collaborazione con le università, il potenziamento dell’attività di studio e ricerca per l’identificazione, misurazione e prevenzione dell’impatto di fattori ambientali sulla salute, anche incrementando adeguatamente le risorse finanziarie da destinare a tal fine.