Scioperi per il clima, blocchi stradali, attentati alle opere d’arte. Le nuove generazioni si mostrano impegnate in difesa del Pianeta, attraverso anche piccoli e grandi gesti quotidiani. Da una recente indagine di Eurbarometro è risultato, infatti, che i giovani di oggi mostrano una maggiore sensibilità verso l’ambiente rispetto agli adulti, preoccupati per gli effetti che l’inquinamento ambientale potrà avere sul loro futuro. Nel corso delle consultazioni condotte da Save The Children, tra maggio e agosto di quest’anno, e che hanno coinvolto oltre 42.000 bambini e ragazzi di 15 Paesi, tra cui anche l’Italia, i giovani da ogni regione del mondo hanno descritto danni e pregiudizi che il degrado ambientale e le catastrofi naturali stanno causando nelle loro vite. Ben l’83% delle bambine e dei bambini, ovvero 4 su 5, afferma di essere testimone del cambiamento climatico o della disuguaglianza, o di entrambi. Alcune bambine e bambini hanno descritto come le esperienze vissute abbiano scatenato in loro sentimenti di rabbia per le mancate azioni concrete da parte degli adulti e i timori per il futuro. I loro racconti dimostrano l’impatto sulla loro vita: ben l’84% di coloro che hanno risposto al questionario ha dichiarato di osservare un peggioramento nel benessere mentale di bambine, bambini e adolescenti, per, ad esempio, ansia, depressione, stress, in relazione alla crisi ambientale.
Per i giovani italiani sono i Governi a dover fare di più
Molti di loro, quindi, sostengono con fermezza la necessità del cambiamento e che questo sia possibile se c’è la volontà politica. Il 90% dei giovani italiani intervistati ritiene che gli Stati debbano lavorare insieme per fronteggiare il cambiamento climatico e le disuguaglianze economiche. A dimostrare la loro vocazione alla sostenibilità c’è anche una ricerca del portale Skuola.net condotta in occasione della Giornata della Terra 2023 e che ha coinvolto 3.000 giovani, tra gli 11 ei 25 anni, proprio per capire il livello di attivismo ambientale della Generazione Zeta e di quella immediatamente successiva, la Alpha, che oggi popola le nostre scuole medie. Quasi tutti, ormai, hanno la premura di tenere i luoghi pubblici in condizioni accettabili, senza sporcare o lasciare rifiuti in giro: oltre tre su quattro (76%) lo fanno sempre, un altro 16% molto spesso. Appena l’8% se ne dimentica il più delle volte. E tra le mura domestiche si prosegue. Circa la metà (49%), infatti, si dichiara impegnato a fare sempre attenzione a non sprecare troppa acqua per lavarsi o per fare le faccende di casa. E un altro 38% afferma di farlo spesso e volentieri.
Attenti agli sprechi di acqua, energia elettrica e plastica
Idee chiare anche sul tema dell’inquinamento derivante dalla produzione di energia elettrica da fonti non rinnovabili. Sale ulteriormente la quota di ragazzi che adottano comportamenti saggi: quasi due su tre (64%) dicono di fare attenzione ad accendere le luci (o a spegnerle) se non strettamente necessarie. Inoltre, sempre secondo l’indagine di Skuola.net, se a loro aggiungiamo un quarto abbondante (26%) che ogni tanto se ne dimentica, ma che comunque tende a farlo, si ripete la dinamica precedente: solo una minoranza (10%) sottovaluta questo aspetto. Per quanto riguarda l’uso delle plastiche comuni (piatti, posate e contenitori) anche qui, la Generazione Z è consapevole delle conseguenze. Così, oltre 8 ragazzi su 10 cercano di usarli solo quando servono davvero: il 54% fa sempre una valutazione prima di metterli in
funzione, il 31% la fa spesso. Relegando chi invece non si cura di questo aspetto al solito ruolo di minoranza (15%).