L’Italia esce soddisfatta dal G7 per il clima, energia e ambiente che si è tenuto a Sapporo in Giappone. È ripartito, infatti, il dibattito sulle opportunità concrete per tagliare l’uso dei carburanti fossili nel settore delle auto e abbattere le emissioni inquinanti di carbonio. Tra le opportunità individuate dal vertice c’è anche l’uso dei biocarburanti di cui il nostro Paese è produttore, messi sullo stesso piano dei carburanti sintetici prodotti invece dalla Germania. “Piena soddisfazione da parte dell’Italia” è stata espressa nel corso della conferenza stampa conclusiva dal nostro ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in particolare per il lavoro culminato nel documento conclusivo che rappresenta ”una preziosa e sfidante eredità per il prossimo G7 a guida italiana nel 2024”.
Biocarburanti e carburanti sintetici sono entrambi combustibili utilizzabili con i motori attuali e, quindi, essenziali in vista dello stop all’utilizzo dei motori alimentati a benzina e diesel nei veicoli nuovi previsto per il 2035, con l’obiettivo per tutti di raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050 e contenere l’aumento del riscaldamento globale entro 1 grado centigrado e mezzo. Questo il testo approvato:Ognuno di noi è impegnato a perseguire politiche e investimenti per garantire che i nostri sforzi per decarbonizzare la nostra flotta di veicoli siano in linea con le traiettorie necessarie per mantenere un aumento della temperatura di 1,5°C a portata di mano e sono coerenti con l’integrità ambientale e climatica.In questo contesto evidenziamo le varie azioni che ognuno di noi sta intraprendendo per decarbonizzare la nostra flotta di veicoli, comprese le politiche nazionali progettate per raggiungere il 100% o la massiccia penetrazione delle vendite di veicoli leggeri (LDV) come ZEV entro il 2035 e al di là; raggiungere il 100% di veicoli elettrificati nelle vendite di autovetture nuove entro il 2035; promuovere le infrastrutture associate e combustibili sostenibili a emissioni zero, compresi i combustibili biologici e sintetici sostenibili. Prendiamo atto delle opportunità offerte da queste politiche per contribuire a un settore stradale altamente decarbonizzato, compreso il progresso verso una quota di oltre il 50% di LDV a emissioni zero venduti a livello globale entro il 2030.
Un riconoscimento di rilievo quello ottenuto a Sapporo soprattutto dopo il confronto con l’Unione Europea a Bruxelles da cui eravamo, invece, usciti sconfitti su questa opzione. L’Italia, infatti, non era riuscita a inserire i biocarburanti tra i combustibili neutri. Dopo il riconoscimento nel vertice, per il ministro dell’Ambiente italiano deve necessariamente ripartire il dialogo europeo. “I biocarburanti – ha detto il ministro – potranno sostituire benzina e diesel e mantenere viva l’industria dell’automobile italiana”.
Il carburante sintetico si produce dall’idrogeno, mentre i biocarburanti, di origine naturale, si ricavano essenzialmente dalle piante o dagli scarti degli allevamenti. In entrambi i casi produrli provoca in una emissione di gas serra, ma sicuramente inferiore rispetto a quelle causate dai combustibili tradizionali. Inoltre, la ricerca va avanti e sono allo studio nuovi metodi produttivi che potrebbero ridurre anche questi effetti negativi.
Il rappresentante italiano, infine, ha anche sottolineato ”la forte attenzione sulle questioni ambientali e in particolare sulla salvaguardia della biodiversità”.