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Cgia: La spesa pubblica cresciuta in 10 anni  il doppio dell’inflazione

domenica, 16 Aprile 2023
1 minuto di lettura

Spending review?  Antichi ricordi di quello che si  è rivelato un vero e proprio flop, almeno stando ai dati forniti dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Il contenimento della spesa pubblica è sempre stato predicato ma mai attuato seriamente.

Ai tempi del Governo Monti  venne nominato un Commissario ad hoc che non ebbe vita facile tra le mille resistenze  dell’apparato burocratico.

Negli ultimi 10 anni è salita del 27 per cento (in valore assoluto pari a +24,3 miliardi di euro), mentre l’inflazione, sempre in questo stesso periodo, è cresciuta molto meno, il 14 per cento. “Rispetto ai principali Paesi UE, la spesa per il funzionamento della nostra PA era nel 2021 pari al 6,2 per cento del Pil, in linea con quella tedesca (6,3 per cento del Pil), ma leggermente superiore a quella spagnola (5,9 per cento) e decisamente più elevata di quella francese (+5,1 per cento del Pil). Rispetto a tutti gli altri Paesi analizzati, l’Italia si differenzia per una spesa dei consumi intermedi della sanità particolarmente elevata (2,5 per cento del Pil), rispetto a quella spagnola (2 per cento), francese (1,1 per cento) e, in particolar modo, tedesca (0,8 per cento).

L’analisi della Cgia rileva che se è vero che la nostra spesa non è elevatissima, visto che è superiore alla media europea di soli 0,2 punti percentuali di Pil, il vero gap riguarda la  qualità e la quantità dei servizi resi ai cittadini e alle imprese.

il costo di funzionamento della nostra PA non appare per nulla giustificato: più di 6 punti di Pil è veramente troppo” scrive ancora la Cgia

L’anno scorso per finanziare la struttura statale abbiamo speso 115,2 miliardi, una cifra record. Un dato negativo ancor più preoccupante se si pensa che  corrisponde al doppio di quello che la PA ha speso per gli investimenti che servono a realizzare o implementare i servizi (impianti e macchinari nell’istruzione, sanità, trasporti, etc.), costruzioni e opere di pubblica utilità (ospedali, scuole, asili, infrastrutture viarie) e ad acquisire prodotti di proprietà intellettuale (ricerca e sviluppo, software, etc.).

Uno dei punti caldi della eccessiva spesa di funzionamento della Pubblica amministrazione riguarda il rapporto con le imprese.

Secondo la Cgia, serve un” deciso aumento della produttività degli uffici pubblici che deve svilupparsi secondo quattro direttrici: Banche dati pubbliche interconnesse tra loro; forte implementazione della digitalizzazione; standardizzazione dei procedimenti e della modulistica; riorganizzazione delle competenze e riduzione del numero di enti pubblici coinvolti nel medesimo procedimento” Le imprese chiedono una sola istanza, una sola piattaforma informatica, una sola risposta ed un solo controllo. Questa sarebbe la vera semplificazione e aiuterebbe a risparmiare molti soldi pubblici  e a rendere efficiente la spesa per investimenti della PA.

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