In un momento di profonda crisi per l’assistenza sanitaria statunitense è stato eletto il dottor Jesse Ehrenfeld alla guida dell’American Medical Association. Si tratta della prima persona dichiaratamente omosessuale a ricoprire tale ruolo. I pazienti transgender e coloro che cercano cure per l’aborto devono affrontare, attualmente, molte restrizioni. Il giudizio medico viene scavalcato dalle leggi statali, la disinformazione è dilagante e la nazione non ha ancora terminato l’emergenza Covid-19. Jesse Ehrenfeld ha iniziato il suo percorso nell’AMA due decenni fa. Nello stesso periodo, l’associazione ha cercato di liberarsi della sua immagine di categoria conservatrice ed egoista. Due anni fa, l’AMA ha ricevuto elogi dopo aver annunciato un piano per smantellare il razzismo strutturale all’interno dei suoi ranghi e l’establishment medico statunitense, adottando politiche che sottolineano l’equità sanitaria e l’inclusione. Tutte mosse che hanno spinto i detrattori ad accusarla di “wokeness”. Il quarantaquattrenne Ehrenfeld sarà tra i presidenti più giovani dell’AMA. Inizierà il suo mandato annuale il 13 giugno. Anestesista, veterano della Marina e padre di due bambini piccoli, non ritiene il suo orientamento sessuale una pregiudiziale nell’operato del suo lavoro futuro. “Ho vissuto il sistema sanitario come persona e genitore gay – ha dichiarato in una recente intervista – Sono state esperienze positive e per molti versi meravigliose. Ma anche profondamente dannose. Possiamo fare di meglio come nazione e come sistema per migliorare la salute”. Ehrenfeld giunge alla guida dell’AMA in un momento senza precedenti per quanto riguarda l’interferenza politica nella medicina. “Sono profondamente preoccupato per l’intrusione del governo nel processo decisionale per i pazienti – ha affermato – La sentenza della Corte Suprema sull’aborto ha avuto profonde implicazioni per i diritti riproduttivi. E fondamentalmente, i pazienti hanno il diritto di accedere a servizi sanitari basati sull’evidenza. Ciò include un’assistenza sanitaria riproduttiva completa – ha concluso – Comprende l’assistenza alle persone transgender”.