domenica, 22 Dicembre, 2024
Lavoro

Pnrr e assunzioni. Veronese (Uil): per la PA contratti stabili. Necessario puntare su riforme strutturali

Una grande opera di rigenerazione amministrativa. È quanto chiede la Uil per il rilancio della Pubblica amministrazione, puntando sulla efficienza, su scelte rapide e strutturali. Un piano, che secondo, la segreteria confederale e responsabile per il lavoro, Ivana Veronese non si intravede nelle decisioni del Governo. Per la Uil, infatti, non basterà il “lavoro in somministrazione nella P.A. Perché servono assunzioni stabili”.

Precariato in aumento “Gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio del Senato al decreto Pnrr”, osserva Veronese, “che permettono alle Pubbliche Amministrazioni di far ricorso al lavoro in somministrazione, non risolvono certamente il problema della messa a terra dei progetti e l’accelerazione della spesa effettiva, bensì servono soltanto ad aumentare il precariato”.

Puntare sull’efficienza Per la Uil invece è necessario affrontare strutturalmente il nodo dell’efficienza e dell’efficacia del funzionamento della Pubblica Amministrazione, sottolineando che “gli investimenti per il suo funzionamento devono esser percepiti e concepiti come proprie e vere precondizioni allo sviluppo”.

Piano straordinario “Nella Pubblica Amministrazione, sia centrale che locale, è necessario una grande opera di rigenerazione amministrativa”, puntualizza la segreteria confederale, “che preveda un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale specializzato, che vada ben oltre il turn over, e un piano di formazione e aggiornamento degli attuali dipendenti”.

Comuni, dissesti e assunzioni Inoltre per l’esponente sindacale, c’è la necessità, di affrontare il problema dei bilanci comunali, che rischiano di accentuate perdite. “Occorre modificare i parametri per le assunzioni e per la spesa negli Enti Territoriali”, propone Ivana Veronese, “dal momento che quasi il 60% degli Enti Locali sono in dissesto o predissesto e quindi hanno assunzioni bloccate per svolgere l’ordinaria amministrazione. Solo così”, conclude la dirigente della Uil, “possiamo pensare di spendere le risorse non solo del Piano nazionale di ripresa ma anche quelle della coesione europea e nazionale”.

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